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In agosto i Sindaci contro l’inquinamento del Fiume Sarno



Emergenza inquinamento nel territorio di Scafati: Una richiesta di coordinamento alle istituzioni locali

Scafati, 9 Agosto 2023 – L’allarme inquinamento nel territorio di Scafati suona sempre più forte. Pasquale Aliberti, sindaco di Scafati, ha sollevato seri dubbi sulla situazione delle esalazioni malsane provenienti dal fiume Sarno e dai suoi affluenti, che stanno mettendo a repentaglio la salute dei cittadini e l’equilibrio ambientale. “Ogni anno, con l’arrivo dell’estate, molte zone del nostro territorio subiscono le esalazioni provenienti dal Fiume Sarno e dai suoi canali – spiega Aliberti – I nostri concittadini sono costretti a rinchiudersi in casa e in alcuni casi addirittura a ricorrere alle cure ospedaliere. Questa emergenza sanitaria richiede un’azione coordinata e preventiva da parte di tutti gli attori coinvolti.”

Il sindaco ha invocato la creazione di una cabina di regia permanente presso la Prefettura di Salerno per coordinare le azioni dei vari enti preposti al controllo ambientale. Aliberti ha indicato la necessità di coinvolgere Organismi di Polizia Giudiziaria, Enti Locali, il Consorzio di Bonifica Integrale e altre organizzazioni, al fine di adottare strategie efficaci per affrontare il problema e limitare le ripercussioni sulla salute pubblica.

Questo appello per un coordinamento istituzionale mira a creare un approccio unitario per risolvere l’emergenza, attraverso una programmazione condivisa che possa prevenire o almeno ridurre significativamente le esalazioni dannose. Il coinvolgimento di tutte le parti interessate è essenziale per affrontare questa sfida complessa e proteggere la salute dei cittadini.

Inquinamento del canale Fosso Imperatore a San Valentino Torio: Una lotta congiunta per la tutela dell’ambiente

San Valentino Torio, 11 Agosto 2023 – Nel tentativo di contrastare l’inquinamento del Canale Fosso Imperatore, il Comune di San Valentino Torio ha condotto un sopralluogo congiunto con il Consorzio di Bonifica e i Carabinieri locali. Il sindaco Michele Strianese, insieme all’Assessore all’Ambiente Pasqualina Garofalo e ad altre autorità, ha ispezionato il Canale Fosso Imperatore, testimoniando direttamente la situazione critica.

L’inquinamento del canale rappresenta una minaccia diretta per l’ecosistema circostante e la salute pubblica dei residenti. Nel corso dell’ispezione, sono state raccolte prove visive e campioni d’acqua che attestano la gravità del problema. Il coinvolgimento delle forze dell’ordine e delle autorità locali dimostra un impegno concreto per affrontare l’emergenza ambientale.

Il sindaco Strianese ha lanciato un appello agli industriali responsabili degli scarichi nel canale, esortandoli a rispettare rigorosamente le leggi ambientali e a considerare l’ambiente e la salute pubblica come priorità assolute. Questo sforzo congiunto per indagare sull’inquinamento e intraprendere azioni correttive è un passo significativo verso la salvaguardia dell’ecosistema locale e il benessere dei cittadini.

Controllo dell’inquinamento nel Canale Fosso Imperatore a Nocera Inferiore: Una lotta continua per la qualità dell’acqua

Nocera Inferiore, 11 Agosto 2023 – Le autorità locali di Nocera Inferiore hanno intensificato gli sforzi per affrontare l’inquinamento nel Canale Fosso Imperatore. In attesa del completamento dei lavori di rete fognaria e di altre misure preventive, la Polizia Locale e l’Ufficio Ambiente del Comune hanno eseguito prelievi di campioni d’acqua dagli scarichi industriali. Questa azione è finalizzata a comprendere appieno l’entità dell’inquinamento durante un periodo di intensa attività produttiva.

Questi sforzi dimostrano un impegno continuo nel monitorare e affrontare l’inquinamento idrico. La raccolta e l’analisi dei campioni d’acqua aiuteranno a identificare le fonti di inquinamento e a implementare misure adeguate per proteggere la qualità dell’acqua e l’ambiente circostante.

Progressi nel risanamento del fiume Sarno: Una speranza per l’ecosistema fluviale

Nocera Inferiore, 10 Agosto 2023La chiusura dello scarico di via Dentice D’Accadia a Nocera Inferiore nel torrente Solofrana. Nuovi passi avanti nel risanamento del bacino idrografico del fiume Sarno sono stati compiuti grazie all’azione di Gori, l’azienda responsabile dei lavori di completamento della rete fognaria. Lo scarico diretto nel torrente Solofrana è stato chiuso, rappresentando un importante passo in avanti nel processo di depurazione del fiume.

Questa iniziativa fa parte di un piano più ampio denominato “Energie per il Sarno“, che mira a ridurre l’inquinamento del fiume attraverso una serie di interventi mirati. Il piano prevede la chiusura di numerosi scarichi inquinanti entro il 2025 e l’estensione dei servizi di fognatura e depurazione a un vasto numero di abitanti.

L’impegno di Gori e delle autorità locali nell’affrontare l’inquinamento del fiume Sarno rappresenta un passo importante verso il ripristino dell’ecosistema fluviale e la tutela della salute pubblica. Il coinvolgimento attivo delle istituzioni e la trasparenza nei progressi compiuti sono elementi chiave per affrontare con successo le sfide ambientali.




Scafati. Miasmi in Via Nuova San Marzano

I Cittadini di Via Nuova San Marzano sono di nuovo sul piede di guerra. Da qualche giorno una puzza nauseabonda di Cipolla e Aglio lavorato, presumibilmente con metodi industriali, sta invadendo le abitazioni dell’area.

L’aria è letteralmente irrespirabile.

Il CNSBII da sempre vicino alla cittadinanza locale, ha effettuato un sopralluogo ed ha ispezionato dei tombini fognari che al proprio interno hanno acqua stazionante fetida e putrida. Eppure quella è acqua che non dovrebbe starci; perché in via Nuova San Marzano non ci sono fognature.

Quindi, di quali “fogne” stiamo parlando?

Sono fogne bianche che dovrebbero raccogliere solo acque di pioggia che poi vengono rilasciate nel Controfosso Destro del Fiume Sarno. Ad oggi il canale di competenza del Consorzio di Bonifica del Comprensorio Sarno riceve acque fognarie!

Responsabile della tenuta e salubrità delle fogne bianche è la Provincia di Salerno a cui porteremo a conoscenza di tale scempio, perpetrato nel tempo.

Stiamo relazionando una comunicazione da inviare all’Autorità Giudiziaria dove chiederemo il controllo quanto prima di questi scarichi e dei miasmi con la richiesta di far annullare l’immissione dei fetidi odori che stanno tediando la cittadinanza locale.


Scafati, Reflui in strada. Via Nuova San Marzano di nuovo allagata.
Questo è quello che accade in estate quando i reflui di lavorazione industriale inondano la via Nuova San Marzano.

Siamo a poche settimane dall’inizio della campagna conserviera e se sono questi gli auspici, non c’è nulla di buono in vista.

Abbiamo messo in campo una serie di Sentinelle Civiche Ambientali che monitorano le aree interessate dagli illeciti ambientali



Fiume Sarno, la Polizia Metropolitana sequestra burrificio a Sant’Antonio Abate che sversava reflui inquinanti. Denunciati i responsabili

Fiume Sarno: Sant’Antonio Abate

I responsabili di un burrificio operante sul territorio del comune di Sant’Antonio Abate sversavano direttamente in pubblica fognatura e senza alcun titolo autorizzativo i reflui derivanti dalla lavorazione del burro, in particolare la parte più inquinante della trasformazione del latte. Gli scarichi alteranti finivano così, senza alcuna autorizzazione, nel Canale Marna, affluente del Sarno, e di lì in mare. Sequestrato l’impianto di 2.000 metri quadri e denunciati all’Autorità Giudiziaria i vertici aziendali.

Video CNSBII
Smaltimento di acque reflue

Avrebbero dovuto provvedere a raccogliere i reflui industriali in apposite cisterne e a smaltirli con i tempi e le modalità previste dalla legge attraverso ditte autorizzate che si occupano del trasporto e del conferimento in siti appositamente attrezzati. Oppure avrebbero dovuto trattarli e depurarli in impianti di depurazione presenti in azienda e poi scaricare le acque, così depurate, nella pubblica fognatura previa specifica autorizzazione.

L’operazione

La Polizia della Città Metropolitana di Napoli – nell’ambito delle indagini sul fiume Sarno disposte dalla Procura di Torre Annunziata diretta dal Procuratore Nunzio Fragliassoha, invece, scoperto che i responsabili di un burrificio operante sul territorio del comune di Sant’Antonio Abate sversavano direttamente nella fognatura pubblica e senza alcun titolo autorizzativo, attraverso una manichetta montata ad hoc all’occorrenza, i reflui derivanti dalla lavorazione del burro, in particolare la parte più inquinante della trasformazione del latte. Gli scarichi alteranti finivano così, senza alcuna autorizzazione, nel Canale Marna, affluente del Sarno, e di lì in mare.

Video della Polizia Metropolitana
Rapidità nell’azione di contratto agli illeciti

Gli agenti della Polizia Metropolitana, coordinati dal Comandante Lucia Rea, hanno colto in flagranza i responsabili e hanno così proceduto al sequestro dell’impianto, di circa 2.000 metri quadri, nel quale venivano effettuate attività di lavorazione, commercio all’ingrosso e al dettaglio ed export del latte e dei suoi derivati.

Le divise di piazza Matteotti – che nell’operazione hanno beneficiato della collaborazione dei tecnici della GORI, il soggetto gestore del Servizio Idrico Integrato dell’Ambito Distrettuale Sarnese-Vesuviano comprensivo di 76 comuni, distribuiti tra le province di Napoli e Salerno, tra cui Sant’Antonio Abate – hanno, poi, proceduto a denunciare all’Autorità Giudiziaria i vertici aziendali per il reato di scarico non autorizzato in pubblica fognatura, in violazione dell’art. 124 comma 1 sanzionato dall’art. 137 del D. Lgs. 152/06.

Attività del CNSBII

Il CNSBII nel corso degli anni ha effettuato una serie di attività di lungo il Marna tributario del Fiume Sarno, più volte le nostre osservazioni si sono concluse con Esposti e Segnalazioni alla Autorità Giudiziaria.




Rifiuti nel Sarno, CNSBII chiede la rimozione

Barriera galleggiante che ha come scopo il trattenere i rifiuti transitanti in acqua

Nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno e nei suoi corsi d’acqua, avviene il fenomeno dell’abbandono di rifiuti solidi urbani e di vario genere. Oltre all’abbandono voluto da parte dell’uomo vi è anche la caduta accidentale dei rifiuti in acqua.

L’area del Bacino del Sarno è fortemente urbanizzata e la produzione di rifiuti è alta ma le politiche di intercettazione di questi non danno i risultati sperati ed i Sindaci del territorio non si attivano in modo programmato e strutturale per limitare l’abbandono e la dispersione dei rifiuti.


La barriera galleggiante

Il 28 febbraio 2022 il CNSBII ha effettuato un sopralluogo sul Fiume Sarno tra Striano (NA), Poggiomarino (NA) e San Valentino Torio (SA). Il fiume è la linea di confine di questi comuni.

Nel corso d’acqua è presente una barriera galleggiante di rifiuti che ha lo scopo di intercettare i rifiuti che transitano nel Sarno. Durante questi mesi ha raggiunto il suo obiettivo, ossia di intercettare i rifiuti ma non quello di essere gestita in modo puntuale; nel frattempo l’ammasso di rifiuti nel fiume ha raggiunge importanti dimensioni. Il CNSBII continua a monitorare il corso d’acqua.

Il transito dei rifiuti verso il Ponte “Americano”

Nella notte tra il 5 e 6 aprile l’enorme “isola” di rifiuti presente in alveo, non si sa come, si è distaccata dalla barriera galleggiante e si è diretta verso San Marzano Sul Sarno e Scafati impattando presso il Ponte che collega questi comuni.

Ora i rifiuti stazionano a ridosso di questo ponte e il CNSBII ha chiesto la immediata rimozione ai fini della tutela dell’ecosistema fluviale e dell’abitato.

Ponte viario che collega San Marzano Sul Sarno a Scafati

La richiesta di rimozione dei rifiuti è stata inviata alla Regione Campania presso la Direzione Generale per l’Ambiente, la Difesa del Suolo e L’Ecosistema, Direzione Generale per i Lavori pubblici e la Protezione Civile. Al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare presso l’ Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale. Agli Enti di Ambito dei Rifiuti di Napoli e Salerno. Al Parco Regionale del Bacino Idrografico del Fiume Sarno.

La barriera galleggiante ubicata in alveo non ha ricevuto manutenzione per diverso tempo. Non se ne conoscono i motivi dell’incuria dell’area e di chi abbia sganciato questa barriera facendo defluire pericolosamente i rifiuti verso valle. Non è da escludere che la barriera abbia ceduto strutturalmente. Per tali ragioni abbiamo anche inviato una nota all’Autorità Giudiziaria.

I rifiuti non possono stazionare in acqua e vanno urgentemente rimossi. Abbiamo inoltre sottolineato come sia importante la creazione di un ente che si occupi in modo programmato della ordinaria e straordinaria gestione dei corsi d’acqua Naturali del Bacino del Sarno. Questo accade per i corsi d’acqua di Bonifica Integrale che sono gestiti e manutenzionati dal Consorzio di Bonifica del Comprensorio Sarno.




CNSBII e Viviamo il Marna siglano un Protocollo d’Intesa

Il CNSBII – Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (gruppo Ambientale dell’Organizzazione di Volontariato Nuove Prospettive) ha siglato un Protocollo di Intesa con l’Organizzazione di Volontariato “Vivi…amo il marna” per la tutela e salvaguardia Civica dei Corsi d’Acqua presenti in Sant’Antonio Abate e ai Comuni limitrofi alla Sorgente del Fiume Marna.

Il Protocollo rientra nelle attività indipendenti della cittadinanza attiva.


Visita il sito e i social di “Vivi…amo il marna”

Sito web Pagina Social
https://viviamoilmarna.it/ Gruppo Facebook

Gli Obiettivi

Gli obiettivo di questo protocollo di cooperazione sono la tutela e salvaguardia comune del principale corso d’acqua presente in Sant’Antonio Abate, denominato Canale Marna, che nasce proprio nella campagne Marnesi. Il “Marna” Nasce a Sant’Antonio Abate e transita per i Comuni di Scafati, Santa Maria la Carità e Pompei immettendosi nel Fiume Sarno nei pressi di Via di Bonifica proprio in Pompei.

Altri obiettivi sono la tutela dei versanti montani dei “Monti Lattari” per la prevenzione degli incendi e dal dissesto idrogeologico

Le immissioni che mettono a rischio l’ecosistema fluviale e acquatico

Il Canale Marna riceve anche le immissioni di un ulteriore Canale denominato “San Tommaso o Canale Angri” che trasporta acque sia risorgive delle tante Polle d’acqua e pozzi artesiani presenti, ma anche delle fogne di diversi comuni, come Angri e Scafati. Attualmente sono in opera lavori di collettamento dei reflui verso il Depuratore comprensoriale tra Scafati e Sant’Antonio Abate.

La perdita della funzionalità ecosistemica e idraulica

Sono presenti anche altre piccoli canali come il Canale del Mulino che nel tempo stanno perdendo la loro funzionalità di trasporto di acque naturali, infatti queste canalizzazioni il più delle volte restano in secca o trasportano le acque degli scaricatori di piena fognari.

nelle immagini una parte del canale con la splendida cornice del Somma-Vesuvio

Le principali fonti di inquinamento

Il Canale Marna da diverso tempo subisce fonti di inquinamento derivanti dalla eccessiva antropizzazione dell’area attigua al corso d’acqua. Al suo interno sono presenti immissioni abusive e non conformi che mettono a serio rischio e pericolo la biodiversità locale.

Sulla tutela dell’Ecosistema Fluviale che la cooperazione civica e indipendente tra CNSBII e l’Organizzazione “Viviamo il Marna” punta a ristabilire “il silenzio” naturale dell’area con l’obiettivo di ri-garantire alla biodiversità presente il rispetto del proprio ecosistema fluviale e acquatico a cui è connesso l’ecosistema terra.

L’Impianto di Depurazione Regionale

Nei pressi del Canale marna è presente anche un impianto di Depurazione Regionale che depura le acque civili e delle tante industrie agro alimentari presenti nell’area. Sono state riscontrante diverse criticità nello stesso impianto di depurazione che ha il suo sbocco proprio nel Canale Marna per il tramite di una canalizzazione accessoria al corso d’acqua.


L’ antropizzazione massiva dell’area

Il Canale Marna e l’Antropizzazione dell’area dove nasce il corso d’acqua.

Attorno al Marna sono presenti innumerevoli insediamenti abitati, commerciali e industriali. Purtroppo è inevitabile la constatazione di diverse fonti di inquinamento. Allo stesso tempo i campi coltivati attigui al corso d’acqua al Marna, i contadini nei decenni, hanno sfruttato il terreno utilizzando composti chimici del passato che ad oggi sono banditi. Inoltre continua una intensiva coltivazione dei campi. La coltivazione non biologica non arreca beneficio ai terreni, mettendo a serio rischio anche la qualità delle acque delle falda freatica e falda artesiana, famose e importanti per l’ecosistema fluviale locale.

L’associazionismo ambientalista, la vera svolta territoriale!

Campagna di Tesseramento di Viviamo il Marna

Nelle tante difficoltà presenti su questa Canalizzazione nasce l’Organizzazione di Volontariato “Vivi…amo il marna” che con i suoi associati vigila il territorio come sentinella ambientale. Alcuni componenti dell’Associazione sono Sentinelle del CNSBII e vengono periodicamente formate sulle tematiche e norme ambientali.

Il CNSBII darà supporto all’associazione, qualora se ne riterrà necessario, anche nelle attività di formazione sul Servizio Idrico Integrato composto dai seguenti settori: Acquedotti, Fognatura e Depurazione. Importante sarà la formazione sui Corsi d’Acqua Naturali e di Bonifica.

Entra in azione con il CNSBII, riscoprirai “l’indipendenza civica”.

Il CNSBII si occupa di vigilare la tutela degli ambienti montani, fluviali e costieri, quindi le osservazioni civiche saranno continue e le eventuali presunte o concrete violazioni del codice ambientale verranno prontamente segnalate.

Un accordo di collaborazione civica sarà utile a fare gruppo con il fine di osservare anche il corretto funzionamento della Pubblica Amministrazione che verrà sollecitata ogni qualvolta si riscontreranno inerzie sulla tutela degli ambienti naturali.


Visita il sito dell’Associazione: https://viviamoilmarna.it/




Lista degli interventi fognario-depurativo del bacino idrografico del fiume Sarno

Previsione per l’anno 2021, cosa è stato fatto?

Relativamente al completamento e adeguamento del sistema fognario/depurativo del bacino idrografico del fiume Sarno, in data 5 agosto 2020, è stato sottoscritto il “Protocollo d’Intesa per il completamento degli interventi fognario-depurativo del bacino idrografico del fiume Sarno nell’ambito distrettuale Sarnese Vesuviano di cui alla L.R. n. 15/2015”, tra Regione Campania, Ente Idrico Campano e GORI.

Gli interventi indicati nel predetto protocollo sono di seguito descritti:
  • Opere di completamento della rete fognaria del comune di San Valentino Torio comprensivo del completamento € 4.600.000. Il progetto, in corso di redazione, prevede alcuni interventi a completamento delle opere realizzate nel progetto commissariale consentendo l’incremento della copertura fognaria e depurativa
  • Opere di completamento della rete fognaria del comune di Gragnano, comprensivo del completamento € 9.100.000. Il progetto, che ad oggi è ad un livello di Progetto di fattibilità tecnico economica, definisce le opere di completamento della rete fognaria al servizio del comune di Gragnano, riprendendo la configurazione prevista e già parzialmente realizzata nel precedente progetto commissariale, finalizzata alla realizzazione di una rete di drenaggio urbana efficiente e che garantisca il superamento delle problematiche igienico sanitarie che si riscontrano attualmente nel comune di Gragnano, consentendo l’incremento della copertura fognaria e depurativa
  • Opere di completamento della rete fognaria del comune di Poggiomarino € 12.000.000. Il progetto, che ad oggi è ad un livello di Progetto di fattibilità tecnico economica, definisce gli interventi previsti nel progetto di completamento finalizzato a rendere funzionale il sistema ed estendere il servizio fognario riguardano principalmente le fognature nelle seguenti strade, consentendo l’incremento della copertura fognaria e depurativa
  • Opere di completamento della rete fognaria del comune di Angri € 6.500.000. Il progetto prevede l’estensione del servizio di fognatura, realizzazione delle caditoie e delle connessioni idrauliche tra la rete esistente e la nuova rete fognaria, consentendo l’incremento della copertura fognaria e depurativa
  • Opere di completamento della rete fognaria del comune di Ottaviano € 5.200.000. Il progetto prevede la realizzazione dei collegamenti tra le reti e completamento degli allacci alle utenze, consentendo l’incremento della copertura fognaria e depurativa
  • Collettori comprensoriali Medio Sarno SUB 2, Completamento collettori € 4.200.000. Il progetto, che ad oggi è allo stato di progetto definito, prevede gli interventi necessari all’adeguamento finalizzato alla messa in esercizio di alcuni tratti dei collettori comprensoriali esistenti denominato sub 2, al fine di consentire l’allacciamento delle reti fognarie comunali ed il collettamento al depuratore comprensoriale di Angri
  • Impianto di depurazione Foce Sarno, Progetto di adeguamento € 5.557.150. Il progetto prevede interventi di adeguamento dell’impianto di depurazione finalizzati all’efficientamento del processo depurativo
  • Collettori comprensoriali Medio Sarno SUB 3, Completamento collettori € 2.000.000. Il progetto, in corso di redazione, prevede gli interventi necessari all’adeguamento finalizzato alla messa in esercizio di alcuni tratti dei collettori comprensoriali esistenti denominato sub 3, al fine di consentire l’allacciamento delle reti fognarie comunali ed il collettamento al depuratore comprensoriale di Angri
  • Rete interna Torre Annunziata, Progetto di completamento € 7.800.000. Il progetto prevede il completamento della rete fognaria e raggiungimento della copertura fognaria e depurativa previsto dalla Direttiva 91/271/CEE
  • Rete interna Pagani. Progetto di completamento rete, aggiornamento dati e normalizzazione utenze € 2.000.000. Si tratta di un intervento di verifica e normalizzazione allacciamenti di utenze alla rete fognaria ed aggiornamento dati a sistema ed estendimento della rete fognaria, consentendo un incremento del servizio di depurazione
  • Opere di completamento della rete fognaria interna del comune di Sarno € 5.200.000. L’intervento prevede l’estendimento del servizio di fognatura e completamento del sistema fognario
  • Opere di completamento della rete fognaria interna del comune di Striano € 3.500.000. L’intervento prevede l’estendimento del servizio di fognatura e completamento del sistema fognario.
  • Collettori comprensoriali Foce Sarno. Collettore litoraneo, progetto di allontanamento acque meteoriche € 650.000. Il progetto, in corso di redazione, prevede il prolungamento delle condotte di scarico a servizio dell’impianto di sollevamento fognario centrale 4 per l’allontanamento delle acque eccedenti la portata media nera diluita
  • Comuni di Boscotrecase, Casola, Lettere, Pimonte, S. Maria la Carità, Trecase, Corbara, Pompei, S. Marzano sul Sarno, Sant’Egidio Monte Albino, Castel San Giorgio. Progetto di aggiornamento dati e normalizzazione utenze € 2.340.000 – si tratta di un intervento di verifica e normalizzazione allacciamenti di utenze alla rete fognaria ed aggiornamento dati a sistema ed estendimento della rete fognaria, consentendo una maggiore copertura del servizio di depurazione
  • Impianto di depurazione Scafati. Progetto di adeguamento € 400.000 – il progetto prevede interventi di adeguamento dell’impianto di depurazione finalizzati all’efficientamento del processo depurativo
  • Impianto di depurazione Angri. Progetto di adeguamento € 5.000.000 – il progetto prevede interventi di adeguamento dell’impianto di depurazione finalizzati all’efficientamento del processo depurativo
  • Rete interna di Terzigno. Progetto di completamento rete secondaria € 700.000 – si tratta di un intervento realizzazione predisposizioni di allacciamenti di utenze alla rete fognaria ed aggiornamento dati a sistema ed estendimento della rete fognaria, consentendo una maggiore copertura del servizio di depurazione
  • Impianto di depurazione Nocera Superiore. Progetto di adeguamento € 3.000.000 – il progetto prevede interventi di adeguamento dell’impianto di depurazione finalizzati all’efficientamento del processo depurativo.



La depurazione dei reflui nel Bacino del Sarno è ferma al Palo.

di Michele Buscè
Giornalista Investigativo sui Crimini Ambientali – Coordinatore CNSBII

Passata la stagione estiva, il Bacino del Sarno, ora, si ritrova a fronteggiare il periodo delle piogge e del dissesto idrogeologico. Quest’ultimo argomento che riguarda la meteorologia e la idro-geologia per il momento lo mettiamo da parte seppur sia un’argomento importante ma da approfondire con articoli dedicati. Il CNSBII continua a monitorare, per quanto gli è possibile, gli impianti depurativi Regionali sul territorio. Ad oggi non sono state prese decisioni utili ad evitare il continuo K.O. del sistema di depurazione delle acque fronteggiando il problema dei miasmi che molto probabilmente neanche le coperture della vasche auspicate per Mercato San Severino e Solofra, risolveranno qualcosa, se non coprire alcune gravi inefficienze che provengono da molto lontano e che anche di recente, tutti gli attori responsabili, non riescono a risolvere definitivamente.

Nessuna attività di messa a norma

Sono solo marginali le attività di ammodernamento dell’impiantistica depurativa Regionale e tante ancora le inefficienze che porteranno ad un nuovo Black-Out Depurativo come accaduto questa estate se non si inizierà già da oggi a lavorare all’ottimizzazione del Servizio Idrico Integrato nel Bacino del Sarno.

Depurazione delle acque, avanti così non si può più andare!

A dire il vero, i Black-Out avvengono anche durante il periodo diversamente da quello estivo, in particolare modo durante le piogge autunnali e invernali o per ingressi anomali di acque nell’impianto depurativo. Il K.O. depurativo lo si può accertare in Mercato San Severino quando piove o quando dal Depuratore di Solofra arrivano le famose “ondate nere” o anche presso l’impianto di Solofra quando piove. Infatti il Depuratore di Solofra vive una problematica conosciuta a pochi, si allaga quando piove e quando accade questo per Mercato San Severino sono “Reflui Neri”, per non dire “Cavoli Amari”.


Depuratore Scafati-Sant’Antonio Abate

Intanto molti fanghi giacciono ancora nelle vasche degli impianti di depurazione, in particolare nelle vasche di ossidazione del Depuratore di Scafati. Infatti l’impianto questa estate ha operato in gravi condizioni non solo per l’arrivo di reflui non depurati dagli impianti di depurazione delle industrie conserviere ma anche per la presenza di fanghi di vecchia data stoccati in alcune delle quattro vasche e che ne diminuiscono la capacità depurativa.




Allagamenti via Nuova San Marzano. La cittadinanza protesta.

Una problematica seria quella di Via Nuova San Marzano a Scafati in provincia di Salerno. Un’area oggetto di allagamenti che confina con la provincia di Napoli. Altri comuni incidono sui ripetuti allagamenti viari per l’esattezza i comuni di Striano, Poggiomarino, Terzigno e San Giuseppe Vesuviano.

L’ arteria, in parte, di competenza della Provincia di Salerno

L’ arteria stradale che collega la provincia di Salerno a quella di Napoli è una strada provinciale, la SP5 che appartiene alla provincia salernitana, una terra di confine che solo nell’ultima parte subisce e riceve le acque di chilometri quadrati di aree napoletane.

Molteplici i motivi che generano gli allagamenti

Tanti sono i fattori che incidono sugli allagamenti e che si possono suddividere in problemi di tipo fognario, dove vi è l’assenza dei sottoservizi e le acque del Somma Vesuvio che non hanno adeguate canalizzazioni per il recepimento delle acque.

Collettamento fognario dei reflui urbani, rifunzionalizzazione idraulica delle Vasche pedemontane e del Canale Conte di Sarno.

Il Canale Conte di Sarno potrebbe essere una soluzione per raccogliere le acque meteoriche che provengono dal monte e vulcano. Una vera e propria grondaia che tarda ad essere rifunzionalizzata. Inoltre ad aggravare la condizione già pessima sono le immissioni presumibilmente abusive di industrie che fanno defluire i propri reflui nelle canalizzazioni di acque bianche a bordo strada di Via Nuova San Marzano.

  • Strada allagata in Via Nuova San Marzano e Via Lo Porto in Scafati (Sa)
  • Strada allagata in Via Nuova San Marzano e Via Lo Porto in Scafati (Sa)

La popolazione locale è stremata, a loro abbiamo chiesto di rilasciare delle dichiarazioni:

Abito in Via Nuova San Marzano da 27 anni. Ogni volta che piove questa strada diventa un fiume in piena. Acqua nera di fogna che puzza talmente tanto che non si riesce a respirare. Con il passaggio degli autocarri si allagano tutte le abitazioni. In tutti questi anni le Istituzioni non si sono mai viste.

Luigia Faiella

Luigia ricorda del tempo passato nel corso degli anni dove non si è riuscito a risolvere le problematiche idrauliche e fognarie.

Via Nuova San Marzano è un teatro di degrado ambientale da ormai 30 anni. Lavori, lavoretti, condizioni peggiorate, quattro gocce di pioggia e la strada è un fiume in piena che trasporta di tutto e che poi inevitabilmente finisce nel Sarno. Acqua di fogna infetta e aria malsana che siamo costretti a respirare. Non si esce, non si rincasa, si ferma tutto, diventa pericoloso anche affacciarsi sull’uscio. Le condizioni sono peggiorate dopo gli ultimi interventi; sempre peggio! Le abitazioni lungo la strada cominciano a scricchiolare con il passaggio dei mezzi pesanti. Quanti anni ancora dobbiamo aspettare? Siamo allo stremo.

Rosa Oliva

Rosa fa riferimento ad una condizione di peggioramento che sembra aumentare di anno in anno. La continua urbanizzazione a monte degli abitati di via Nuova San Marzano, incide pesantemente sulla vivibilità e alla tutela dell’ambiente dell’area.

Abito in via Nuova San Marzano, anche noi abbiamo sempre problemi con questi allagamenti, ho sempre casa allagata e non si può nemmeno uscire di casa; io abito porta a porta con mia mamma Rosa e mia sorella Mariarosaria entrambe malate oncologiche. Non ne possiamo più di questa situazione! Ogni volta che piove dobbiamo avere sempre la casa allagata e respirare la puzza. Dobbiamo pulire le schifezze di queste acque. Se stiamo male non può venire nessuno ad aiutarci perché i mezzi di soccorso hanno difficoltà ad attraversare la via. Abbiamo bisogno che si risolva il problema al più presto!

Elisabetta Oliva

Alla luce degli allagamenti che, nei giorni scorsi, hanno interessato gran parte del territorio cittadino a seguito delle abbondanti piogge, provocando danni e disagi, il Sindaco Cristoforo Salvati ha convocato una conferenza di servizi che si terrà lunedì 13 settembre, alle ore 10.30, a Palazzo Meyer.

Sono stati invitati a partecipare: il Presidente della Giunta regionale, on. Vincenzo De Luca,  il Direttore generale per l’Ambiente, la Difesa del suolo e l’Ecosistema – Regione Campania, dott. Mchele Palmieri, il Direttore generale per i Lavori pubblici e la Protezione civile – Regione Campania, dott. Italo Giulivo, il Presidente di Ente Idrico campano, prof. Luca Mascolo, l’Amministratore delegato di Gori S.p.A., ing. Vittorio Cuciniello e il Commissario straordinario del Consorzio di bonifica integrale – Comprensorio Sarno, avv. Mario Rosario D’Angelo e il CNSBII con il Coordinatore Nazionale Michele Buscè.


Il CNSBII, partecipa alla conferenza di servizi e porta sul tavolo le istanze dei cittadini di Via Nuova San Marzano

Il CNSBII ha chiesto al Sindaco di Scafati di partecipare alla conferenza di servizi per portare le istanze dei cittadini delle aree periferiche della città oggetto di allagamenti. Anche altre sono le aree della città di Scafati che subiscono allagamenti, basti pensare il centro città che riceve le acque da diverse direzioni, dal settore vesuviano e dai sottobacini idrografici a monte, come il Solofrana, Calvagnola, Rio Secco, Cavaiola e Lavinaio.

La proposta del CNSBII

Il CNSBII non è nuovo a proposte operative e nella giornata dell’11 settembre il coordinamento nazionale ha inviato ai nuclei di protezione civile del territorio confinante con Via Nuova San Marzano la richiesta dell’istituzione di una Cabina di Regina di analisi, studio e intervento sulla questione allagamenti nell’area al confine con San Marzano Sul Sarno. Serve un’attività di studio degli eventi meteorici e della quantità e qualità delle acque che arrivano da monte, bisogna comprendere se i prossimi lavori di collettamento dei reflui possono risultare inefficaci alla raccolta delle acque meteoriche e fognarie.

Inoltre nella proposta si parla di istituire un gruppo di tecnici volontari e osservatori per valutare se la portata idraulica dei corsi d’acqua possa ad oggi essere sufficiente a recepire tutte le acque che cadono in un’area vasta che sta diventando sempre più urbanizzata, dove non si parla di opere di trattenimento delle acque meteoriche a monte.




Scafati, Reflui in strada. Via Nuova San Marzano di nuovo allagata.

Il 25 agosto il CNSBII comunica al comune di Scafati, alla Provincia di Salerno e altri enti avente interesse, la difficile problematica su via Nuova San Marzano che si ripresenta ad ogni periodo estivo.

Una parte della via viene inondata da reflui per ragioni da appurare. Nella precedente pubblicazione abbiamo approfondito la questione.

Oggi 30 agosto 2021 la condizione di ripresenta e con ancora più imponenza, infatti i reflui sembrerebbero arrivare fino all’incrocio della via con il Bar Bellini.

Questa volta abbiamo interessato diversi enti tra cui, l’ASL di Salerno, il Sindaco di Scafati, la Polizia Locale, il Suap del comune di Scafati, la stazione dei Carabinieri locale, il Consorzio di Bonifica Sarno, il Corpo Forestale delle Stato, l’ufficio del Risanamento ambientale del Bacino Idrografico del Fiume Sarno e l’Ente Idrico Campano.

Portata a conoscenza della grave problematica anche la Prefettura di Salerno.




Questione Depurazione, il CNSBII chiede di partecipare agli incontri in Regione. Amplia la platea dei potenziali partecipanti.

Il 24 agosto 2021 è stato creato un incontro promosso dal Sindaco di Scafati al palazzo comunale di città per affrontare la problematica depurativa del medio sarno che ha interessato in questi giorni il Depuratore comprensoriale di Scafati.

Depuratore di Scafati

A partecipare all’incontro il Sindaco di Sant’Antonio Abate, di Santa Maria La Carità i comandanti delle Polizie Locali dei rispettivi comuni, Arpac e Gori quest’ultimo Soggetto Gestore del Servizio Idrico Integrato del Territorio del Distretto Sarnese Vesuviano dell’Ente Idrico Campano.


Informati

E’ notizia del 26 agosto 2021 che il Sindaco di Sant’Antonio Abate ha sollecitato la Vice Presidenza della Regione Campania a rendersi promotore del secondo incontro negli uffici del Palazzo Regionale.

La Vice Presidenza ha accettato la richiesta e ha convocato per il 31 agosto i partecipanti alla riunione del 24 agosto. Gli inviti sono stati inviati al Sindaco di Sant’Antonio Abate, di Angri, Scafati, Santa Maria la Carità, al Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e per la transizione ecologica, Anicav – Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali, la Direzione Generale ARPAC, Gori Spa.

Il CNSBII, nella figura del nostro coordinatore dott. Giornalista Michele Buscè era anch’egli presente all’incontro del 24 agosto e ha messo sul tavolo della discussione una proposta:

“l’istituzione di un “Patto tra cittadinanza e enti pubblici” come in Terra dei Fuochi e di una Cabina di Regia coordinata da una delle Prefetture Territoriali del Bacino Idrografico del Fiume Sarno le quali comunicando tra loro coadiuveranno la creazione di una Inteforze fatta di forze di Polizia, Esercito, ispettorati ed altri enti, allo scopo di operare al contrasto del fenomeno inquinante degli sversamenti di reflui nei corpi idrici superficiali”

Coordinatore cnsbii, Michele busce’

Lo scopo è la tutela delle acque e applicare lo stesso modello “Terra dei Fuochi” nel Bacino del Sarno ed estenderlo su tutta la regione sulla questione sversamenti di reflui.

Il Cnsbii chiede di partecipare

Per la riunione in Regione il CNSBII non ha ricevuto una convocazione formale, ma nonostante ciò ha deciso di inviare una richiesta di partecipazione all’incontro all’attenzione della Vice Presidenza Regionale della Campania. Il CNSBII Ente del Terzo Settore è portatore di interesse sulla vicenda e riteniamo giusto essere presenti all’incontro.

Non solo, il nostro coordinatore nella comunicazione di incontro redatta dalla Vice Presidenza Regionale nel leggere dell’invito a partecipare degli enti dell’incontro del 24 agosto, nel richiedere la sua presenza in rappresentanza del CNSBII, ha ritenuto di portare a conoscenza anche ad altri enti dell’incontro del 31 agosto a Napoli.


“Per Conoscenza” ad altri Enti

Clicca sui link per conoscere gli enti

Gli Enti a cui il CNSBII ha inviato la comunicazione sono: L’Ente Idrico Campano nella figura del Presidente e del Direttore Generale, ai membri del Comitato Esecutivo, ai membri del Distretto Sarnese Vesuviano ed ai membri del Distretto Alto Calore Irpino, al Consorzio di Bonifica del Comprensorio Sarno, All’ Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino
Meridionale
,
alla Sma Campania, al Sindaco di Mercato San Severino.


La richiesta elaborata dal CNSBII di partecipazione all’incontro ha allegato anche la Proposta annunciata in Scafati il 24 agosto 2021. Infatti, nella comunicazione avvisiamo i partecipanti del deposito dell’atto in sede di riunione che si spera venga verbalizzato.

Abbiamo ritenuto opportuno portare a conoscenza ad ulteriori enti dell’incontro del 31 agosto perché riteniamo che ci siano ulteriori organismi portatori di interessi nella risoluzione de l’annosa problematica degli impianti di depurazione e sversamenti di reflui in ambiente e in fognatura.


Infatti, l’Ente Idrico Campano composto dal Comitato Esecutivo e dai componenti dei vari distretti tra cui il Sarnese Vesuviano e Alto Calore Irpino sono insieme l’Organo di Governo del Servizio Idrico Integrato e il Soggetto Gestore Gori, già invitato dalla Vice Presidenza Regionale, è l’ente che si occupa di gestire il Servizio Idrico Integrato. Il Consorzio di Bonifica del Comprensorio Sarno è il gestore del Reticolo idrografico di Bonifica (destinato all’irrigazione e rete scolante) che spesso è vittima degli sversamenti di reflui, l’ Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale che nel Piano di Gestione delle Acque, redatto ciclicamente, ha un capitolo dedicato alla Tutela delle Acque e valuta gli aspetti quali-quantitativi, il Sindaco di Mercato San Severino invece è una delle Autorità che rappresenta un territorio che vive simile problematiche all’impianto di Depurazione di Scafati. Infatti Mercato San Severino nel proprio comune ha un Depuratore comprensoriale di proprietà Regionale gestito ad oggi da Gori, collegato a quello di Solofra gestito da Co.ge.i, e proprio sulla questione depurazione di Solofra che abbiamo deciso di inviare la nostra comunicazione all’Alto Calore Irpino essendo che il Depuratore di Solofra fa parte di un altro Distretto Amministrativo ma questo impatta sull’ambito del Distretto Sarnese Vesuviano mettendo spesso in crisi il Depuratore di Mercato San Severino, condizione nota a molti.

Attivazione di uno scolmatore di piena fognario in un canale del Consorzio di Bonifica tra Scafati e Sant’Antonio Abate

Nella nostra comunicazione inviata alla Vice Presidenza della Campania approfondiamo con novizia di particolari la nostra proposta e trattiamo l’argomento dei Dati e della Statistica, essenziale per comprendere cosa accade sui nostri territori in tema di illeciti ambientali. In questo caso Sma Campania entra con “l’intelligenza informaticainHouse dove grazie alla creazione della Piattaforma I.Ter Dss (Trattasi di piattaforma tipo web gis) sarebbe possibile inserire qualsivoglia criticità ambientale. Nel caso specifico verrebbero inseriti i punti di sversamenti di reflui e implementata dei dati forniti dai comuni sul catasto degli scarichi e del catasto dei siti di abbandono di rifiuti. Queste informazioni sono di libero accesso agli autorizzati, tra cui le Prefetture, la Magistratura, le Forze di polizia ed Esercito in modo da tenere sotto controllo l’evolversi dei fenomeni inquinanti e degli illeciti e attivarsi in quelle che noi proponiamo azioni di primo, secondo e terzo livello, proprio come accade su terra dei fuochi.


Ecco alcune operazioni coordinate dalla Prefettura di Napoli al contrasto del fenomeno dello sversamento di rifiuti e incendio.


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A “riempire di informazioni” questa piattorma sarebbero anche i cittadini che subentrano come “conditio sine qua non” nella istituzione di un patto, questi, formati e con strumentazione informatiche, tramite un app già funzionante denominata Sma Campania segnalerebbero gli illeciti. Gli operatori specializzati di Sma Campania dovranno solo archiviare i dati e farne il miglior uso di statistica. Inoltre altro tassello fondamentale è il pattugliamento delle aree segnalate a Sma Campania che accerterebbero la segnalazione ricevuta e cosa importante aggiornerebbero lo stato di attività del sito e verificherebbero se lo sversamento è ancora attivo o no, in che modalità si attiva ecc.., tutte queste informazioni ricordiamo che restano di libero accesso alle Forze dell’ordine, Prefetture e Magistratura.


Quindi con un dispendio di minori risorse, con l’avanzamento informatico, si avrebbe un quadro completo dei potenziali illeciti e una capacità di agire molto più rapida e ricca di notizie da parte degli organi di polizia e dalla magistratura. Questo darebbe anche una maggiore azione di pubblica sicurezza alle Prefetture Territoriali. Sicuramente le Prefetture, diverse da quelle di Napoli, non hanno particolare esperienza in tal senso essendo che nel palazzo della Prefettura Napoletana è ospitata la figura extra ordinaria Vice Prefetto Filippo Romano incaricato dal Governo al contrasto dei Roghi in Campania.

Abbiamo pensato anche a questo, ed il CNSBII, propone che sia la Prefettura di Napoli che ha esperienza nell’ambito della “Terra dei Fuochi” a coordinare questo “Patto” e alla creazione dell’interforze.

Chiaramente la nostra è una proposta che attende i pareri del Ministero degli Interni e delle Prefetture territoriali. Questa Paradossalmente potrebbe anche risultare inapplicabile e chiederemo di sapere dagli enti interrogati il perché di una eventuale negazione.

Ci sono a disposizione dati di fonti di inquinamento che fanno comprendere che solo con una unione territoriale di più parti sarà possibile contrastare i fenomeni di inquinamento sui territori contrastando le attività produttive che illecitamente danneggiano l’ambiente, arrecano danno alla salute dei cittadini con connessione di altre attività illecite create dall’indotto dell’operare nei regimi dell’illegalità.