Depurazione delle acque, avanti così non si può più andare!

Ogni qualvolta si avvia la campagna agro conserviera nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno, le acque dei rii, canali, torrenti e fiumi assumono la colorazione marrone.

Questo avviene perché le industrie conserviere, alcune di queste, non effettuano la corretta depurazione delle acque interne alla propria azienda. Immettono acque con sedimenti e materiali organici che vanno a bloccare l’intero processo di depurazione degli impianti depurativi Regionali della Regione Campania.

Gli impianti Regionali di Depurazione sono già carenti di loro nella strutturazione, perché sono stati pensati per raccogliere reflui civili e non industriali del comparto biologico e chimico, cosa che attualmente fanno e non dovrebbero.

Il depuratore di Mercato San Severino (Sa) in questi giorni sta avendo serie problematiche depurative, cosa accade?

Le industrie conserviere e di altra origine o non depurano affatto o maldepurano. In questi casi la produzione industriale finisce tale e quale negli impianti di depurazione regionale che sono costretti a raccogliere quantità enormi di sedimenti e scarti di lavorazione, aumentando i livelli di ammoniaca e si arresta il processo ossidativo per l’eccessiva presenza di fanghi in molti casi morti.

Inoltre anche l’eccessivo calore di questi giorni ha dato un grande contributo in negativo perché influisce sul processo ossidativo dei fanghi.

Quindi accade che la colorazione marrone che vediamo nei corsi d’acqua non è altro che c’è qualcuno che in buona parte sta giocando ad un gioco sporco, fatto di violazione delle norme ambientali, fatto di volontà a delinquere e di carenze strutturali agli impianti depurativi, in particolar modo industriali.

Ma oggi è possibile sapere cosa arriva in un impianto di depurazione. Entrandoci al proprio interno la prima cosa da fare è prelevare i reflui in entrata, successivamente quelli in uscita. In questo modo si saprà cosa entra e quindi tramite l’analisi delle acque sapremo che tipo di composto sta per entrare in depuratore.

E’ notizia di oggi, 16 agosto 2021 che il Noe accompagnato dall’Arpac ha effettuato dei prelievi in uscita dal depuratore di Mercato San Severino. Si spera abbiamo quanto meno prelevato non solo le acque in uscita dall’impianto ma, cosa importantissima, abbiano preso le acque in entrata all’impianto.

Negli impianti Depurativi ritroviamo in questi mesi, parliamo dei mesi della campagna conserviera, grandi quantità di ammoniaca che proviene proprio dalla non ossidazione dei fanghi. Ci riferiamo quindi a tutti i processi di depurazione, sia industriali che Regionali. Un fango che poi morirà e sarà difficile da smaltire e che intaserà il processo di ossigenazione delle vasche contenenti i fanghi vivi, attivi.

Quindi se dovessimo addossare una colpa a qualcuno, sicuramente la si dovrebbe dividere in più parti, tra l’attività conserviera, altre tipologie di industre che non depurano e le carenze strutturali che i Depuratori Regionali hanno al proprio interno.

Inoltre su Mercato San Severino ci sono diverse anomalie, infatti, essendo una struttura dedicata alla depurazione dei reflui civili ad oggi si ritrova a depurare reflui industriali, reflui di un distretto differente dal Distretto Sarnese Vesuviano come ad esempio i comuni di Solofra e Montoro. Quindi prende anche i reflui del Depuratore di Solofra, che sulla carta dovrebbe pre trattare i reflui della lavorazione conciaria e mandarli attraverso una condotta a Mercato San Severino in uno stato adatto alla tipologia di depurazione dell’impianto Sanseverinese.

Quindi una delle soluzioni potrebbero essere: il distacco del Depuratore di Solofra da Mercato San Severino, controlli serrati sugli industriali nella depurazione interna delle acque, la creazione di un depuratore solo per le industrie conserviere e aree industriali e la logica messa a norma dell’impianto depurativo sia di Solofra che di Mercato San Severino.

Ricordiamo che gli impianti di depurazione di Mercato San Severino e Solofra sono sotto sequestro giudiziario proprio per problematiche derivanti le molestie olfattive e per carenze strutturali e infrastrutturali negli impianti.

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