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Rifiuti nell’Alveo Comune Nocerino, esposto in Procura

Il CNSBII ha depositato un esposto per i reati di Abbandono di rifiuti e combustione illecita di rifiuti nelle acque superficiali dell’Alveo Comune Nocerino in San Marzano Sul Sarno (Salerno) all’altezza di via Guglielmo Marconi presso il ponte viario che collega la città ad Angri.

L’Alveo Comune Nocerino è il corso d’acqua naturale che trasporta le acque dei Torrenti Cavaiola e Solofrana e dello stesso Alveo nel Fiume Sarno.

Il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti e l’appicco degli stessi nei corsi d’acqua è ormai una condizione che si replica in forma abituale nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno. La pubblica amministrazione locale, ad oggi, non è riuscita a correre ai ripari; i criminali che abitualmente abbandono e appiccano i rifiuti continuano la loro attività in modo indisturbato.

E’ stato programmato l’abbattimento del ponte viario di Via Guglielmo Marconi, l’annuncio è stato dato da diverso tempo. E’ di questi giorni la notizia che verranno installate ulteriori barriere galleggianti per intercettare i rifiuti, ma ad oggi non ci sono soluzioni concrete per limitare l’accesso dei rifiuti nelle acque superficiali. Il problema resta.

Ora la Procura della Repubblica competente sul territorio dovrà capire se quanto documentato può ritrovare dei responsabili.




Scafati. Miasmi in Via Nuova San Marzano

I Cittadini di Via Nuova San Marzano sono di nuovo sul piede di guerra. Da qualche giorno una puzza nauseabonda di Cipolla e Aglio lavorato, presumibilmente con metodi industriali, sta invadendo le abitazioni dell’area.

L’aria è letteralmente irrespirabile.

Il CNSBII da sempre vicino alla cittadinanza locale, ha effettuato un sopralluogo ed ha ispezionato dei tombini fognari che al proprio interno hanno acqua stazionante fetida e putrida. Eppure quella è acqua che non dovrebbe starci; perché in via Nuova San Marzano non ci sono fognature.

Quindi, di quali “fogne” stiamo parlando?

Sono fogne bianche che dovrebbero raccogliere solo acque di pioggia che poi vengono rilasciate nel Controfosso Destro del Fiume Sarno. Ad oggi il canale di competenza del Consorzio di Bonifica del Comprensorio Sarno riceve acque fognarie!

Responsabile della tenuta e salubrità delle fogne bianche è la Provincia di Salerno a cui porteremo a conoscenza di tale scempio, perpetrato nel tempo.

Stiamo relazionando una comunicazione da inviare all’Autorità Giudiziaria dove chiederemo il controllo quanto prima di questi scarichi e dei miasmi con la richiesta di far annullare l’immissione dei fetidi odori che stanno tediando la cittadinanza locale.


Scafati, Reflui in strada. Via Nuova San Marzano di nuovo allagata.
Questo è quello che accade in estate quando i reflui di lavorazione industriale inondano la via Nuova San Marzano.

Siamo a poche settimane dall’inizio della campagna conserviera e se sono questi gli auspici, non c’è nulla di buono in vista.

Abbiamo messo in campo una serie di Sentinelle Civiche Ambientali che monitorano le aree interessate dagli illeciti ambientali



Fiume Sarno, la Polizia Metropolitana sequestra burrificio a Sant’Antonio Abate che sversava reflui inquinanti. Denunciati i responsabili

Fiume Sarno: Sant’Antonio Abate

I responsabili di un burrificio operante sul territorio del comune di Sant’Antonio Abate sversavano direttamente in pubblica fognatura e senza alcun titolo autorizzativo i reflui derivanti dalla lavorazione del burro, in particolare la parte più inquinante della trasformazione del latte. Gli scarichi alteranti finivano così, senza alcuna autorizzazione, nel Canale Marna, affluente del Sarno, e di lì in mare. Sequestrato l’impianto di 2.000 metri quadri e denunciati all’Autorità Giudiziaria i vertici aziendali.

Video CNSBII
Smaltimento di acque reflue

Avrebbero dovuto provvedere a raccogliere i reflui industriali in apposite cisterne e a smaltirli con i tempi e le modalità previste dalla legge attraverso ditte autorizzate che si occupano del trasporto e del conferimento in siti appositamente attrezzati. Oppure avrebbero dovuto trattarli e depurarli in impianti di depurazione presenti in azienda e poi scaricare le acque, così depurate, nella pubblica fognatura previa specifica autorizzazione.

L’operazione

La Polizia della Città Metropolitana di Napoli – nell’ambito delle indagini sul fiume Sarno disposte dalla Procura di Torre Annunziata diretta dal Procuratore Nunzio Fragliassoha, invece, scoperto che i responsabili di un burrificio operante sul territorio del comune di Sant’Antonio Abate sversavano direttamente nella fognatura pubblica e senza alcun titolo autorizzativo, attraverso una manichetta montata ad hoc all’occorrenza, i reflui derivanti dalla lavorazione del burro, in particolare la parte più inquinante della trasformazione del latte. Gli scarichi alteranti finivano così, senza alcuna autorizzazione, nel Canale Marna, affluente del Sarno, e di lì in mare.

Video della Polizia Metropolitana
Rapidità nell’azione di contratto agli illeciti

Gli agenti della Polizia Metropolitana, coordinati dal Comandante Lucia Rea, hanno colto in flagranza i responsabili e hanno così proceduto al sequestro dell’impianto, di circa 2.000 metri quadri, nel quale venivano effettuate attività di lavorazione, commercio all’ingrosso e al dettaglio ed export del latte e dei suoi derivati.

Le divise di piazza Matteotti – che nell’operazione hanno beneficiato della collaborazione dei tecnici della GORI, il soggetto gestore del Servizio Idrico Integrato dell’Ambito Distrettuale Sarnese-Vesuviano comprensivo di 76 comuni, distribuiti tra le province di Napoli e Salerno, tra cui Sant’Antonio Abate – hanno, poi, proceduto a denunciare all’Autorità Giudiziaria i vertici aziendali per il reato di scarico non autorizzato in pubblica fognatura, in violazione dell’art. 124 comma 1 sanzionato dall’art. 137 del D. Lgs. 152/06.

Attività del CNSBII

Il CNSBII nel corso degli anni ha effettuato una serie di attività di lungo il Marna tributario del Fiume Sarno, più volte le nostre osservazioni si sono concluse con Esposti e Segnalazioni alla Autorità Giudiziaria.




Rifiuti nel Sarno, CNSBII chiede la rimozione

Barriera galleggiante che ha come scopo il trattenere i rifiuti transitanti in acqua

Nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno e nei suoi corsi d’acqua, avviene il fenomeno dell’abbandono di rifiuti solidi urbani e di vario genere. Oltre all’abbandono voluto da parte dell’uomo vi è anche la caduta accidentale dei rifiuti in acqua.

L’area del Bacino del Sarno è fortemente urbanizzata e la produzione di rifiuti è alta ma le politiche di intercettazione di questi non danno i risultati sperati ed i Sindaci del territorio non si attivano in modo programmato e strutturale per limitare l’abbandono e la dispersione dei rifiuti.


La barriera galleggiante

Il 28 febbraio 2022 il CNSBII ha effettuato un sopralluogo sul Fiume Sarno tra Striano (NA), Poggiomarino (NA) e San Valentino Torio (SA). Il fiume è la linea di confine di questi comuni.

Nel corso d’acqua è presente una barriera galleggiante di rifiuti che ha lo scopo di intercettare i rifiuti che transitano nel Sarno. Durante questi mesi ha raggiunto il suo obiettivo, ossia di intercettare i rifiuti ma non quello di essere gestita in modo puntuale; nel frattempo l’ammasso di rifiuti nel fiume ha raggiunge importanti dimensioni. Il CNSBII continua a monitorare il corso d’acqua.

Il transito dei rifiuti verso il Ponte “Americano”

Nella notte tra il 5 e 6 aprile l’enorme “isola” di rifiuti presente in alveo, non si sa come, si è distaccata dalla barriera galleggiante e si è diretta verso San Marzano Sul Sarno e Scafati impattando presso il Ponte che collega questi comuni.

Ora i rifiuti stazionano a ridosso di questo ponte e il CNSBII ha chiesto la immediata rimozione ai fini della tutela dell’ecosistema fluviale e dell’abitato.

Ponte viario che collega San Marzano Sul Sarno a Scafati

La richiesta di rimozione dei rifiuti è stata inviata alla Regione Campania presso la Direzione Generale per l’Ambiente, la Difesa del Suolo e L’Ecosistema, Direzione Generale per i Lavori pubblici e la Protezione Civile. Al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare presso l’ Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale. Agli Enti di Ambito dei Rifiuti di Napoli e Salerno. Al Parco Regionale del Bacino Idrografico del Fiume Sarno.

La barriera galleggiante ubicata in alveo non ha ricevuto manutenzione per diverso tempo. Non se ne conoscono i motivi dell’incuria dell’area e di chi abbia sganciato questa barriera facendo defluire pericolosamente i rifiuti verso valle. Non è da escludere che la barriera abbia ceduto strutturalmente. Per tali ragioni abbiamo anche inviato una nota all’Autorità Giudiziaria.

I rifiuti non possono stazionare in acqua e vanno urgentemente rimossi. Abbiamo inoltre sottolineato come sia importante la creazione di un ente che si occupi in modo programmato della ordinaria e straordinaria gestione dei corsi d’acqua Naturali del Bacino del Sarno. Questo accade per i corsi d’acqua di Bonifica Integrale che sono gestiti e manutenzionati dal Consorzio di Bonifica del Comprensorio Sarno.




CNSBII e Viviamo il Marna siglano un Protocollo d’Intesa

Il CNSBII – Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (gruppo Ambientale dell’Organizzazione di Volontariato Nuove Prospettive) ha siglato un Protocollo di Intesa con l’Organizzazione di Volontariato “Vivi…amo il marna” per la tutela e salvaguardia Civica dei Corsi d’Acqua presenti in Sant’Antonio Abate e ai Comuni limitrofi alla Sorgente del Fiume Marna.

Il Protocollo rientra nelle attività indipendenti della cittadinanza attiva.


Visita il sito e i social di “Vivi…amo il marna”

Sito web Pagina Social
https://viviamoilmarna.it/ Gruppo Facebook

Gli Obiettivi

Gli obiettivo di questo protocollo di cooperazione sono la tutela e salvaguardia comune del principale corso d’acqua presente in Sant’Antonio Abate, denominato Canale Marna, che nasce proprio nella campagne Marnesi. Il “Marna” Nasce a Sant’Antonio Abate e transita per i Comuni di Scafati, Santa Maria la Carità e Pompei immettendosi nel Fiume Sarno nei pressi di Via di Bonifica proprio in Pompei.

Altri obiettivi sono la tutela dei versanti montani dei “Monti Lattari” per la prevenzione degli incendi e dal dissesto idrogeologico

Le immissioni che mettono a rischio l’ecosistema fluviale e acquatico

Il Canale Marna riceve anche le immissioni di un ulteriore Canale denominato “San Tommaso o Canale Angri” che trasporta acque sia risorgive delle tante Polle d’acqua e pozzi artesiani presenti, ma anche delle fogne di diversi comuni, come Angri e Scafati. Attualmente sono in opera lavori di collettamento dei reflui verso il Depuratore comprensoriale tra Scafati e Sant’Antonio Abate.

La perdita della funzionalità ecosistemica e idraulica

Sono presenti anche altre piccoli canali come il Canale del Mulino che nel tempo stanno perdendo la loro funzionalità di trasporto di acque naturali, infatti queste canalizzazioni il più delle volte restano in secca o trasportano le acque degli scaricatori di piena fognari.

nelle immagini una parte del canale con la splendida cornice del Somma-Vesuvio

Le principali fonti di inquinamento

Il Canale Marna da diverso tempo subisce fonti di inquinamento derivanti dalla eccessiva antropizzazione dell’area attigua al corso d’acqua. Al suo interno sono presenti immissioni abusive e non conformi che mettono a serio rischio e pericolo la biodiversità locale.

Sulla tutela dell’Ecosistema Fluviale che la cooperazione civica e indipendente tra CNSBII e l’Organizzazione “Viviamo il Marna” punta a ristabilire “il silenzio” naturale dell’area con l’obiettivo di ri-garantire alla biodiversità presente il rispetto del proprio ecosistema fluviale e acquatico a cui è connesso l’ecosistema terra.

L’Impianto di Depurazione Regionale

Nei pressi del Canale marna è presente anche un impianto di Depurazione Regionale che depura le acque civili e delle tante industrie agro alimentari presenti nell’area. Sono state riscontrante diverse criticità nello stesso impianto di depurazione che ha il suo sbocco proprio nel Canale Marna per il tramite di una canalizzazione accessoria al corso d’acqua.


L’ antropizzazione massiva dell’area

Il Canale Marna e l’Antropizzazione dell’area dove nasce il corso d’acqua.

Attorno al Marna sono presenti innumerevoli insediamenti abitati, commerciali e industriali. Purtroppo è inevitabile la constatazione di diverse fonti di inquinamento. Allo stesso tempo i campi coltivati attigui al corso d’acqua al Marna, i contadini nei decenni, hanno sfruttato il terreno utilizzando composti chimici del passato che ad oggi sono banditi. Inoltre continua una intensiva coltivazione dei campi. La coltivazione non biologica non arreca beneficio ai terreni, mettendo a serio rischio anche la qualità delle acque delle falda freatica e falda artesiana, famose e importanti per l’ecosistema fluviale locale.

L’associazionismo ambientalista, la vera svolta territoriale!

Campagna di Tesseramento di Viviamo il Marna

Nelle tante difficoltà presenti su questa Canalizzazione nasce l’Organizzazione di Volontariato “Vivi…amo il marna” che con i suoi associati vigila il territorio come sentinella ambientale. Alcuni componenti dell’Associazione sono Sentinelle del CNSBII e vengono periodicamente formate sulle tematiche e norme ambientali.

Il CNSBII darà supporto all’associazione, qualora se ne riterrà necessario, anche nelle attività di formazione sul Servizio Idrico Integrato composto dai seguenti settori: Acquedotti, Fognatura e Depurazione. Importante sarà la formazione sui Corsi d’Acqua Naturali e di Bonifica.

Entra in azione con il CNSBII, riscoprirai “l’indipendenza civica”.

Il CNSBII si occupa di vigilare la tutela degli ambienti montani, fluviali e costieri, quindi le osservazioni civiche saranno continue e le eventuali presunte o concrete violazioni del codice ambientale verranno prontamente segnalate.

Un accordo di collaborazione civica sarà utile a fare gruppo con il fine di osservare anche il corretto funzionamento della Pubblica Amministrazione che verrà sollecitata ogni qualvolta si riscontreranno inerzie sulla tutela degli ambienti naturali.


Visita il sito dell’Associazione: https://viviamoilmarna.it/




Montoro, l’ARPAC monitora i corsi d’acqua Labso, Laura e Fiumicello Borgo

Il CNSBII da diverso tempo monitora in modo indipendente i corsi d’acqua del sottobacino idrografico del Solofrano e Montorese. Il macro bacino di riferimento è il Bacino Idrografico del Fiume Sarno. Le canalizzazioni interessate dalle nostre osservazioni sono il Labso e la Laura, questi sono ubicati nella frazione di Montoro, Preturo; il Torrente Canale Fiumicello Borgo che nasce dalla frazione Borgo.

Da diverso tempo queste canalizzazioni subiscono diverse fonti di inquinamento alcune accertate in modo indipendente e da parte della Pubblica Amministrazione. ITorrenti Canali Laura e Labso ricevono i reflui da Forino; quest’ultimo Bacino Endoreico e comune attiguo a Montoro. Questo accade per via di problematiche legate alle fogne e alla meteorologia e per il malfunzionamento di un impianto di sollevamento.

Esposto alla Procura di Avellino

Il CNSBII a gennaio del 2021 ha effettuato un esposto alla Procura di Avellino. Da indagini durate un anno, non sono stati ritrovati colpevoli in merito ad uno sversamento di reflui nella condotta carsica che collega Forino a Montoro.

Questa condotta collega Forino a Canali Torrenti e Sorgenti Labso e Laura. Diverse sono state le nostre attività di segnalazioni e dialoghi con la Pubblica Amministrazione, la quale sollecitavamo ad attivarsi abbattendo le inerzie. Precedentemente non vi erano stati casi di approfondimento e accertamento delle criticità.

Rio Labso

Monitoraggio dei corsi d’acqua, accordo Arpac e comune di Montoro

L’Arpac – Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente ha stipulato un accordo con il Comune di Montoro per il monitoraggio di tre corsi d’acqua. I rii saranno Fiumicello Borgo, Labso e Laura.

I punti di prelievo saranno periodici.

Analizzeranno le acque allo scopo di trovare eventuali contaminazioni organiche e fecali. La domanda biochimica e la domanda chimica di ossigeno (BOD5, COD), azoto totale, azoto ammoniacale e Escherichia coli.

Un importante passo avanti che finalmente metterà una sentinella tecnologica ambientale su di un territorio che vive forme di inquinamento devastanti per la biodiversità fluviale. Queste attività hanno lo scopo di tutelare le acque e a nostro dire anche della biodiversità acquatica che è presente e prospera nelle canalizzazioni Labso e Laura.

Il monitoraggio è finalizzato a valutare lo stato della rete di gestione delle acque reflue. I dati raccolti verranno trasmessi al comune per adottare, nel caso, i provvedimenti di competenza al fine di salvaguardare la salute di queste acque che vengono utilizzate, tra l’altro, per l’irrigazione dei campi circostanti. 

L’inquinamento proviene i maggioranza da Forino

I Torrenti Labso e Laura subiscono un inquinamento di tipo fognario. Quando si verificano gli allagamenti in Celzi di Forino, le acque nere si miscelano alle acque piovane. Tramite della condotta carsica naturale, queste vengono immesse nel canale Labso e Laura.

Le azioni di tutela, salvaguardia delle acque e di mitigazione dal rischio idraulico vanno fatte anche a Forino.

Nella piana montorese sono minime le immissioni fognarie nei canali Labso e Laura, il torrente Fiumicello Borgo subisce inquinamento derivante dallo sversamento di carcasse animali.

Trasparenza dei risultati

Il CNSBII chiederà al Comune di Montoro e all’Arpac le modalità di pubblicazione dei dati.

Per maggiori informazioni: https://www.arpacampania.it/-/monitoraggio-dei-corsi-d-acqua-accordo-arpac-e-comune-di-montoro




15 febbraio 2022 rischio allagamenti a Forino

Ci arrivano notizie di allagamenti in Forino nella frazione Celzi. Luogo che abitualmente subisce le ondate di acque provenienti dai versanti montani alle spalle della Frazione.

Più volte il CNSBII ha pubblicato notizie in merito alla mancanza di vasche di assorbimento che potrebbero scongiurare gli allagamenti alle abitazioni.

Sono presenti alcune vasche che però ricevono rare manutenzioni e sono di piccola portata.

Forino è un Bacino Endoreico ed è una cittadina soggetta ad allagamenti fin quando non verranno effettuate opere di drenaggio e regimentazione pedemontana delle acque.


Approfondisci con una nostra pubblicazione su Forino


Altro aggravio della condizione è la presenza di una pompa di sollevamento sempre in Celzi nelle vicinanze dell’ingiottitoio che non riesce a sollevare la grande quantità di acque piovane che cadono in periodi di pioggia prolungati o intensi.

La pompa di sollevamento trasporta nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno in Montoro le acque per il tramite di una piccola condotta fognaria che si innesta nel collettore Solofra-Mercato San Severino. Le acque arriveranno nel depuratore di Mercato San Severino.

Durante le piogge, le fogne di forino rilasciano reflui per strada e sui campi. Inoltre i reflui defluiscono presso l’inghiottitoio presente nella frazione Celzi e apporta acque reflue nella condotta carsica che rilascia lentamente le acque nel canale Labso in Preturo quest’ultima, Frazione di Montoro (AV)

foto allegata: di repertorio (dal web)




Inquinamento Termico in Cava De’ Tirreni

Il CNSBII nelle settimane trascorse ha inviato una comunicazione agli organi tecnici di vigilanza per i corpi idrici superficiali in merito ad uno scarico di reflui di acque calde in un Vallone, tributario del Torrente Cavaiola.

Lo scarico fuoriesce da una fogna e ricade nel corso d’acqua che è di competenza del Consorzio di Bonifica del Comprensorio del Sarno. Al momento del sopralluogo, non è stato possibile, vederne l’origine dello sversamento. Vista la difficoltà di individuazione dell’origine dello sversamento abbiamo richiesto al personale tecnico e di controllo di analizzare e individuare l’avvio della fonte inquinante.

L’inquinamento Termico è una delle principali fonti di inquinamento dei corpi idrici superficiali, sotterranei e della Biodiversità Fluviale e Marina.

Seguiranno aggiornamenti. Vi invitiamo a ritornare su questa pubblicazione tra qualche giorno.




Il CNSBII chiede l’accesso ai Depuratori del Bacino del Sarno

Il CNSBII in una nota inviata a Gori, EIC e Regione Campania ha fatto richiesta ufficiale di accesso agli impianti di Depurazione del Bacino Idrografico del Fiume Sarno.

I motivi della richiesta

Il Cnsbii ne fa richiesta in quanto vorrebbe visionare lo stato dell’arte degli impianti in vista dell’avvio della prossima “Campagna Conserviera” che nel periodo estivo dell’anno 2021 e negli anni precedenti, in concomitanza a carenze strutturali degli impianti depurativi; della eventuale mancanza di rispetto delle norme di tutela ambientale da parte delle industrie che si servono degli impianti di depurazione regionale, sono stati generati notevoli problematiche ai danni dei corpi idrici superficiali.

L’anno 2021 nel Bacino del Sarno ha segnato momenti critici ai danni dell’ambiente. Si sono succedute innumerevoli comunicazioni da parte di molti attori deputati al controllo degli sversamenti nei corpi idrici superficiali, ma nulla hanno potuto dinnanzi alla grande mole di reflui non depurati che sono stati riversati nei fiumi e mari.

Numerosi sono stati i controlli da parte delle forze dell’ordine ma anche queste non hanno, fattivamente, portato a concrete soluzioni.

il 31 agosto del 2021 alcuni Sindaci del Bacino del Sarno e altri rappresentanti si sono dati appuntamento sotto invito dell’Assessore all’Ambiente Regionale al fine di trovare soluzioni utili a fronteggiare la prossima estate 2022.

Il Cnsbii chiede di entrare anche nel Depuratore di Solofra

“Il CNSBII tiene a far sapere a EIC e Regione Campania che invierà simile richiesta al soggetto gestore nel “Distretto Calore Irpino” anche per poter accedere all’impianto Depurativo di Solofra (AV) in quanto seppur facente parte di un distretto differente, appunto del “Distretto Calore Irpino”, tale impianto inciderebbe in modo determinante ed in alcuni casi in modo – negativo – sul funzionamento del Depuratore di Mercato San Severino ricadente nel Distretto Sarnese Vesuviano decretandone un aggravio del malfunzionamento e ricaduta negativa nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno.

A tal proposito il CNSBII ha richiesto di poter accedere ai Depuratori e comparare cosa è stato migliorato nel tempo e le nuove norme regionali annunciate nell’agosto 2021 sono in vigore.




Inquinamento fiumi nel Sannio: sequestrati 78 mln a Gesesa

Oltre 78 milioni di euro sono stati sequestrati alla Ge.Se.Sa (Gestione Servizi Sannio S.p.A.), società che gestisce il servizio idrico integrato in vari Comuni di competenza dell’ Ato 1 della Campania.

Il provvedimento, eseguito dai Carabinieri del Gruppo per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica di Napoli, è scattato nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla procura di Benevento sul grave tasso di inquinamento dei fiumi Calore e Sabato che attraversano il territorio sannita.

L’inchiesta sul non corretto funzionamento dei depuratori, nel maggio 2020 aveva già portato al sequestro preventivo di 12 impianti di depurazione gestiti dalla stessa società e a 33 indagati per inquinamento ambientale, frode nelle pubbliche forniture, truffa aggravata, gestione illecita di rifiuti, scarichi di acque reflue senza autorizzazione.

Reati che, riferisce in una nota il procuratore Aldo Policastro, hanno consentito alla società “di conseguire un accrescimento illegittimo della propria posizione patrimoniale”, dato che “la mancata realizzazione degli interventi di adeguamento necessari (manutenzione straordinaria ed ordinaria) ha permesso di conseguire un risparmio di spesa quantificabile nel costo dei mancati investimenti e della mancata corretta gestione del processo di depurazione nonché di smaltimento dei rifiuti liquidi e di fanghi prodotti dal trattamento depurativo”.

L’ammontare del sequestro corrisponde perciò “all’ingiusto profitto conseguito da GeSeSa S.p.A. per la mala gestio” rappresentata soprattutto dalla “mancata o inadeguata depurazione delle acque reflue provenienti dai depuratori comunali”.

Fonte: Carabinieri