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Gestione Acque Clorate da Gori S.p.A.: Risposta al CNSBII



Introduzione

Nel contesto della crescente preoccupazione per la qualità dell’acqua e la tutela dell’ambiente naturale, il Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (CNSBII) ha recentemente posto domande significative a Gori S.p.A., un’azienda responsabile della gestione dell’acquedotto che alimenta il Rio Foce, un affluente del fiume Sarno. L’obiettivo era comprendere la gestione delle acque clorate nell’acquedotto e le misure adottate per garantire la qualità dell’acqua nel Rio Foce.

La Richiesta del CNSBII

Nella lettera inviata da Michele Buscé, Coordinatore Nazionale del CNSBII, erano contenute quattro domande chiave:

  1. Processo di Clorazione: Il CNSBII ha chiesto dettagli sul processo di clorazione delle acque nell’acquedotto, inclusi informazioni sulla quantità di cloro utilizzata, il metodo di clorazione e la frequenza di aggiunta del cloro.
  2. Declorazione delle Acque: Si è domandato se venissero adottate misure di declorazione delle acque prima dell’immissione nel Rio Foce.
  3. Concentrazione Massima di Cloro: È stata posta una domanda sulla concentrazione massima di cloro consentita nell’acqua immessa nel Rio Foce in conformità alle normative vigenti.
  4. Monitoraggio della Qualità dell’Acqua: Infine, è stata richiesta informazioni sulla frequenza e sui metodi di monitoraggio della qualità dell’acqua nel Rio Foce.

La Risposta di Gori S.p.A.

In risposta alle domande del CNSBII, Gori S.p.A. ha fornito dettagli importanti sulla gestione delle acque nell’acquedotto e nel Rio Foce. L’azienda ha specificato che le acque non utilizzate per l’accumulo o l’immissione nella rete acquedottistica vengono rilasciate nel Rio Foce senza subire alcun trattamento, mantenendo le stesse caratteristiche della sorgente. Inoltre, la disinfezione dell’acqua prelevata dalla Sorgente di S.M. La Foce avviene mediante l’aggiunta continua di Biossido di Cloro con un dosaggio prestabilito.

Conclusioni

Sulla base delle informazioni fornite da Gori S.p.A., sembra che l’acqua non venga clorata prima dell’immissione nel Rio Foce. Pertanto, le preoccupazioni sulla declorazione delle acque e sulla concentrazione massima di cloro possono essere superate. Tuttavia, il CNSBII continua a vigilare sulla gestione delle acque e sulla qualità dell’ambiente naturale.

Questa interazione mette in evidenza l’importanza della trasparenza e della collaborazione tra organizzazioni ambientali e aziende per garantire la tutela delle risorse idriche e dell’ecosistema circostante. La ricerca di ulteriori informazioni e la comunicazione aperta rimangono fondamentali per il raggiungimento di un ambiente sano e sostenibile.




In agosto i Sindaci contro l’inquinamento del Fiume Sarno



Emergenza inquinamento nel territorio di Scafati: Una richiesta di coordinamento alle istituzioni locali

Scafati, 9 Agosto 2023 – L’allarme inquinamento nel territorio di Scafati suona sempre più forte. Pasquale Aliberti, sindaco di Scafati, ha sollevato seri dubbi sulla situazione delle esalazioni malsane provenienti dal fiume Sarno e dai suoi affluenti, che stanno mettendo a repentaglio la salute dei cittadini e l’equilibrio ambientale. “Ogni anno, con l’arrivo dell’estate, molte zone del nostro territorio subiscono le esalazioni provenienti dal Fiume Sarno e dai suoi canali – spiega Aliberti – I nostri concittadini sono costretti a rinchiudersi in casa e in alcuni casi addirittura a ricorrere alle cure ospedaliere. Questa emergenza sanitaria richiede un’azione coordinata e preventiva da parte di tutti gli attori coinvolti.”

Il sindaco ha invocato la creazione di una cabina di regia permanente presso la Prefettura di Salerno per coordinare le azioni dei vari enti preposti al controllo ambientale. Aliberti ha indicato la necessità di coinvolgere Organismi di Polizia Giudiziaria, Enti Locali, il Consorzio di Bonifica Integrale e altre organizzazioni, al fine di adottare strategie efficaci per affrontare il problema e limitare le ripercussioni sulla salute pubblica.

Questo appello per un coordinamento istituzionale mira a creare un approccio unitario per risolvere l’emergenza, attraverso una programmazione condivisa che possa prevenire o almeno ridurre significativamente le esalazioni dannose. Il coinvolgimento di tutte le parti interessate è essenziale per affrontare questa sfida complessa e proteggere la salute dei cittadini.

Inquinamento del canale Fosso Imperatore a San Valentino Torio: Una lotta congiunta per la tutela dell’ambiente

San Valentino Torio, 11 Agosto 2023 – Nel tentativo di contrastare l’inquinamento del Canale Fosso Imperatore, il Comune di San Valentino Torio ha condotto un sopralluogo congiunto con il Consorzio di Bonifica e i Carabinieri locali. Il sindaco Michele Strianese, insieme all’Assessore all’Ambiente Pasqualina Garofalo e ad altre autorità, ha ispezionato il Canale Fosso Imperatore, testimoniando direttamente la situazione critica.

L’inquinamento del canale rappresenta una minaccia diretta per l’ecosistema circostante e la salute pubblica dei residenti. Nel corso dell’ispezione, sono state raccolte prove visive e campioni d’acqua che attestano la gravità del problema. Il coinvolgimento delle forze dell’ordine e delle autorità locali dimostra un impegno concreto per affrontare l’emergenza ambientale.

Il sindaco Strianese ha lanciato un appello agli industriali responsabili degli scarichi nel canale, esortandoli a rispettare rigorosamente le leggi ambientali e a considerare l’ambiente e la salute pubblica come priorità assolute. Questo sforzo congiunto per indagare sull’inquinamento e intraprendere azioni correttive è un passo significativo verso la salvaguardia dell’ecosistema locale e il benessere dei cittadini.

Controllo dell’inquinamento nel Canale Fosso Imperatore a Nocera Inferiore: Una lotta continua per la qualità dell’acqua

Nocera Inferiore, 11 Agosto 2023 – Le autorità locali di Nocera Inferiore hanno intensificato gli sforzi per affrontare l’inquinamento nel Canale Fosso Imperatore. In attesa del completamento dei lavori di rete fognaria e di altre misure preventive, la Polizia Locale e l’Ufficio Ambiente del Comune hanno eseguito prelievi di campioni d’acqua dagli scarichi industriali. Questa azione è finalizzata a comprendere appieno l’entità dell’inquinamento durante un periodo di intensa attività produttiva.

Questi sforzi dimostrano un impegno continuo nel monitorare e affrontare l’inquinamento idrico. La raccolta e l’analisi dei campioni d’acqua aiuteranno a identificare le fonti di inquinamento e a implementare misure adeguate per proteggere la qualità dell’acqua e l’ambiente circostante.

Progressi nel risanamento del fiume Sarno: Una speranza per l’ecosistema fluviale

Nocera Inferiore, 10 Agosto 2023La chiusura dello scarico di via Dentice D’Accadia a Nocera Inferiore nel torrente Solofrana. Nuovi passi avanti nel risanamento del bacino idrografico del fiume Sarno sono stati compiuti grazie all’azione di Gori, l’azienda responsabile dei lavori di completamento della rete fognaria. Lo scarico diretto nel torrente Solofrana è stato chiuso, rappresentando un importante passo in avanti nel processo di depurazione del fiume.

Questa iniziativa fa parte di un piano più ampio denominato “Energie per il Sarno“, che mira a ridurre l’inquinamento del fiume attraverso una serie di interventi mirati. Il piano prevede la chiusura di numerosi scarichi inquinanti entro il 2025 e l’estensione dei servizi di fognatura e depurazione a un vasto numero di abitanti.

L’impegno di Gori e delle autorità locali nell’affrontare l’inquinamento del fiume Sarno rappresenta un passo importante verso il ripristino dell’ecosistema fluviale e la tutela della salute pubblica. Il coinvolgimento attivo delle istituzioni e la trasparenza nei progressi compiuti sono elementi chiave per affrontare con successo le sfide ambientali.




Scopri il magnifico panorama a 360° da Pizzo San Michele

Guarda il panorama a 360°

Immagine soggetta a copyright



Scopri il magnifico panorama a 360° dal Pizzo San Michele (monte del Toro), situato nel territorio di Calvanico, nel Salernitano. Questa montagna, che raggiunge un’altezza di 1567 metri, offre uno spettacolo mozzafiato con le catene montuose circostanti, come i monti Picentini, i Lattari, gli Alburni e il maestoso Vesuvio. Puoi anche ammirare le catene del Partenio e del Matese, il golfo di Napoli e, nelle giornate limpide, la sagoma dell’isola d’Ischia.

Scopri il magnifico panorama a 360° dal Pizzo San Michele e ammira le catene montuose e il golfo di Napoli dalla vetta del Monte Toro.

La vetta del Monte Toro, chiamata anche Pizzo San Michele, è un luogo di grande bellezza. Qui, nel Medioevo, si dice che sia apparsa l’arcangelo Michele, e da allora il luogo è diventato un importante centro di culto. Il monte è meta di pellegrinaggi lungo sentieri che si snodano lungo i fianchi della montagna. Il percorso più lungo è il Sentiero della Scorza che parte da Solofra, mentre il Sentiero CAI 115, che inizia a Calvanico, è adatto anche a escursionisti meno esperti.

Durante l’escursione, lungo il percorso, troverai il Casone De Fazio, costruito nel 1925 a 1120 metri d’altezza. Qui vicino si trova una fontana di acqua sorgiva, chiamata Acqua Carpegna, dove puoi fare scorta di acqua prima di affrontare la parte finale del cammino. Lungo il sentiero, attraverserai fitti boschi di castagni e faggi, con tratti privi di vegetazione. Non lontano dal Casone, i resti di un’antica calcara, dove si lavorava la calce per la costruzione degli edifici sulla vetta.

Croci votive e la Pietra Santa: simboli di devozione lungo il percorso di pellegrinaggio.

Durante l’ascesa, troverai diverse croci votive che sono punti di riferimento per i pellegrini. La prima croce si trova all’incrocio con il sentiero CAI 136, e a metà percorso troverai un’edicola con l’immagine di San Michele risalente al 1616. Seguendo le curve del sentiero, si raggiunge la Pietra Santa, dove si ammira una croce dipinta su una pietra su cui è posta la statua di San Michele durante le processioni.

L’ultimo tratto del cammino è un terreno brullo che ti porterà finalmente alla vetta, dove potrai godere di una vista mozzafiato e visitare il santuario. Gli edifici più antichi, come la cappella di Sant’Agostino, il rifugio adiacente e il deposito con cucina, sono sempre aperti per accogliere i pellegrini. Accanto a questi edifici si trova una cappella più recente dedicata all’arcangelo Michele, costruita tra il 1945 e il 1949 con pietre e calce provenienti dalla calcara sottostante.

In passato era presente un campanile che, colpito da fulmini, divenne una cisterna nel 1965 per fornire una riserva d’acqua ai pellegrini. Dopo la faticosa salita, potrai ristorarti e ammirare la bellezza mozzafiato della vetta del Monte Toro. Non perdere l’opportunità di vivere questa esperienza unica e di immergerti nella natura incontaminata delle montagne italiane.

Pizzo San MicheleComune di CalvanicoComune di SolofraComune di Montoro




Escursione in bici ad Acqua di Mugliano: meta naturale a Forino

Escursione in bici ad Acqua di Mugliano

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Nella giornata di Sabato 27 Maggio ho deciso di fare una piccola uscita in bici, dopo un lungo periodo di pausa. Essendo un amante della natura, ho scelto una meta poco distante dal mio paese, destinazione Acqua di Mugliano. Il mio giro inizia nel primo pomeriggio, con partenza dal centro urbano di Forino, seguendo le indicazioni per Bracigliano SP30.

Lungo la strada la presenza di noccioleti, seguono coltivazioni di castagni da frutto ed alcuni ciliegi, qui in alcuni punti è possibile ammirare anche di un ottimo panorama sul centro abitato. Continuando a salire si passa alla presenza di bosco ceduo. Arrivato a quota 620m s.l.m. inizia un breve tratto pianeggiante con una piccola pineta, proprietà del Comune di Forino.

Addentrandosi per pochi metri all’interno della pineta, è possibile osservare quel che un tempo erano le Neviere “da neve” di Piano Salto, dove all’interno si conservava la neve compattata per poi utilizzarla per la conservazione di prodotti alimentari. Di fronte la pineta una stradina di montagna caratterizzata da rocce e pietrischi. Imboccata questa stradina si arriverà dopo circa 5-8 minuti ad un bivio, noi proseguiamo tendendo la nostra destra.

Da qui si apre un percorso prevalentemente in piano che attraversa i boschi di castagno selvatico e si conserva la presenza di qualche isolato Faggio. Durante il percorso si può godere dei suoni che la natura offre. Ad un tratto del sentiero, in una breve curva è possibile osservare anche una notevole parete rocciosa dove per l’intero periodo autunno, inverno e primavera è presente anche un ristagno d’acqua e per i più fortunati è possibile osservare anche la “Salamandra Pezzata”.

Leggi anche: Notizie su Forino

Noi proseguiamo il nostro giro, qui inizia un breve tratto insidioso in discesa, caratterizzato da rocce anche di medie dimensioni e giungiamo alla nostra meta, la Sorgente Acqua di Mugliano. Una sorgente che sgorga da una cavità rocciosa, spettacolare. Circondata da vegetazione e muschi. Caratterizzata da acque limpide e fresche (interessante conoscere la sua potabilità o meno), nelle immediate vicinanze vi è anche una sorte di fontana a due vasche.

Dopo una breve sosta riprendo il mio giro con la mia bici, subito una salita in rocce anche questa abbastanza insidiosa che termina su strada asfaltata. Io proseguo verso la mia destra, per uscire dopo pochi metri ad un bivio che incrocia la SS403 e svolto verso destra, da qui alcuni km in discesa tra curve e rettilinei, fino a giungere nuovamente in paese.

L’intero percorso copre una distanza di 26 km e offre un’esperienza immersa nella natura, tra boschi rigogliosi, sorgenti incantevoli e panorami mozzafiato. L’escursione in bici ad Acqua di Mugliano è perfetta per gli amanti dell’avventura e della tranquillità, permettendo di godere della bellezza della natura nel cuore della campagna vicino a Forino.

Il sito del comune di Forino




Il Rischio Idrogeologico a Forino: un’analisi dettagliata

Le foto presenti in questa pubblicazione sono state scattate da Carmine Mario Albano


Buscè Michele. (2023).
Il Rischio Idrogeologico a Forino un’analisi dettagliata.
Zenodo. https://doi.org/10.5281/zenodo.7979642


Introduzione:
L’importanza della gestione e della consapevolezza del rischio idrogeologico è diventata sempre più evidente negli ultimi anni, soprattutto in aree geografiche soggette a fenomeni di dissesto e instabilità del suolo. Un’area che richiede particolare attenzione è il comune di Forino, situato nella regione Campania, noto per la sua bellezza naturale ma anche per i potenziali pericoli che derivano dalla sua configurazione geologica. Questa pubblicazione mira a fornire un’analisi dettagliata del rischio idrogeologico a Forino, esaminando le cause, gli effetti e le misure adottate per mitigare tale rischio.

Cause del Rischio Idrogeologico a Forino:
Forino si trova in una zona montuosa e presenta una combinazione di terreni argillosi e rocce permeabili, che contribuiscono alla comparsa di fenomeni di dissesto idrogeologico. Tra le principali cause del rischio idrogeologico a Forino vi sono l’elevata piovosità, la topografia accidentata e l’eccessivo sfruttamento delle risorse idriche. Questi fattori aumentano la possibilità di frane, alluvioni e erosione del suolo.

Effetti del Rischio Idrogeologico:
Il rischio idrogeologico a Forino può causare danni significativi sia in termini di vite umane che di infrastrutture. Le frane possono distruggere abitazioni e interrompere le vie di comunicazione, mettendo a rischio la sicurezza delle persone. Le alluvioni possono allagare zone abitate e provocare danni alle coltivazioni agricole. Inoltre, l’erosione del suolo può portare alla perdita di terreni fertili e alla diminuzione della biodiversità.

Frana sulla SS88 zona Laura – Montoro

Misure di Mitigazione:
Per affrontare il rischio idrogeologico a Forino, sono state adottate diverse misure di mitigazione. Queste comprendono la realizzazione di opere di difesa idraulica, come arginature e canalizzazioni, per prevenire gli allagamenti. Inoltre Sono state anche implementate misure di sistemazione idrogeologica del territorio, come la bonifica di zone a rischio, il rinforzo di pendii e la messa in sicurezza delle infrastrutture esistenti. Inoltre, la promozione della consapevolezza pubblica sul rischio idrogeologico e l’educazione alla prevenzione sono diventate parte integrante delle strategie di gestione del territorio.

Raccomandazioni:
Da una prima ricognizione effettuata sul territorio di Forino e dagli eventi che si sono verificati sul nel corso degli anni, le opere di mitigazione dal rischio e pericolo idrogeologico non sono assolutamente sufficienti. Necessariamente servono altre opere di difesa idraulica e l’aumento di superfice di ricezione delle acque e sedimi delle opere già presenti. Un controllo mirato andrebbe effettuato su tutti i versanti interni del Bacino Endoreico di Forino ove sono presenti smottamenti e frane. Inoltre è necessario un controllo maggiore della selvicoltura e un controllo determinante al taglio abusivo o non regolare delle alberature presenti. Ma resta determinante l’adozione di misure che tendano a rallentare la discesa delle acque nel centro urbano, in particolare l’abitato della frazione di Celzi. Le poche vasche di assorbimento delle acque montane risultano incapienti e spesso con presenza di sedimenti che tardano ad essere rimossi. Auspichiamo l’introduzione di un soggetto gestore che si occupi, in forma dedicata, alle opere di difesa idraulica e in particolare modo alle canalizzazioni presenti che apportano le acque nei pressi di una vasca in Via San Giovanni, al confine del paese, che è collegata con una condotta carsica le acque presenti alla sorgente Labso e Laura nel comune di Montoro. Le alluvioni come abbiamo documentato in diverse pubblicazioni, generano danni ai sottoservizi e questi ultimi vanno in overflow distribuendo i reflui fognari su strade, terreni e in particolare modo nell’inghiottitoio carsico che si collega alle sergenti Labso e Laura in Montoro nella frazione di Preturo.

Conclusioni:
Il rischio idrogeologico a Forino rappresenta una sfida significativa per la comunità locale e le autorità competenti. Tuttavia, grazie all’adozione di misure di mitigazione adeguate e alla consapevolezza della popolazione, è possibile ridurre gli effetti negativi di tali fenomeni. È fondamentale continuare ad investire nella ricerca, nella pianificazione e nell’implementazione di politiche di gestione del rischio idrogeologico per garantire la sicurezza e la sostenibilità di Forino e delle sue risorse naturali. Solo attraverso un approccio integrato e una collaborazione tra le diverse parti interessate sarà possibile affrontare con successo questa sfida e proteggere l’ambiente e la popolazione locale.




Forino (AV), il Fiume Sarno e l’inquinamento che viene da lontano

Michele Buscè. (2023).
Forino (AV), il Fiume Sarno e l’inquinamento che viene da lontano.
Zenodo. https://doi.org/10.5281/zenodo.7979471
www.cnsbii.it

di Michele Buscè coordinatore nazionale CNSBII
alcune immagini sono state realizzate da Carmine Mario Albano sentinella CNSBII

Il CNSBII più volte ha documentato come il Bacino Idrografico del Fiume Sarno, tra i più antropizzati in Italia, abbia diverse criticità in termini idraulici, idrogeologici e di inquinamento. Molti però non sanno che il Fiume Sarno, il corso d’acqua di fine di tutte le acque del Bacino, riceva acque che provengono da sottobacini e da bacini endoreici.

Forino è un Bacino Endoreico Montano che apporta acque, di varia natura e origine, nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno. Tecnicamente anche il Bacino di Forino (Avellino, Campania) fa parte del Bacino del Sarno.

Ad oggi però non si vuole comprendere che lo stesso Bacino di Forino necessita di attenzioni uguali o simili al Bacino del Sarno. Il 25 maggio 2023 a Forino si è verificato un fenomeno meteorologico molto intenso denominato “Temporale Termo convettivo”.

Ad oggi il Bacino di Forino non ha un soggetto gestore delle proprie canalizzazioni, e il Comune stesso è responsabile della propria rete scolante. Manca, ad esempio, un consorzio di Bonifica sul territorio, invece presente nel Bacino del Sarno. (Forino fa parte “tecnicamente” del Bacino del Sarno)

In questa nostra pubblicazione del 25 maggio 2023, – LEGGI LA PUBBLICAZIONE – quest’ultimo passibile di aggiornamento dati, è stato trascritto l’evento alluvionale di quel giorno con nostre considerazioni.

Abbiamo voluto approfondire le conseguenze di un’alluvione in una porzione del Bacino Idrografico del Fiume Sarno. Abbiamo quindi effettuato dei sopralluoghi partendo da Mercato San Severino (Salerno) e arrivando fino a Montoro (Avellino). Nelle immagini video e foto che sono state pubblicate si noterà come le acque che scorrono in alcuni corsi d’acqua risultino marroni, torbide e in alcuni casi grigie.

Forino essendo Bacino Endoreico ha una problematica comune a tutti i Bacini piccoli e antropizzati, ossia, la propria defluizione delle acque. Infatti quando Forino “si allaga” le acque piovane e urbane restano stagnanti per giorni o settimane in una frazione denominata Celzi o Preturo in alcuni casi inquinando anche terreni e sorgenti. In queste frazioni di Forino è presente una condotta carsica (condotta naturale in roccia carbonatica) che collega lo stesso bacino di Forino al Bacino del Sarno. Il collegamento avviene in Montoro nella frazione di Preturo. Esiste anche una condotta fognaria che collega il Bacino di Forino a Depuratore di Mercato San Severino per il tramite della maxi condotta fognaria Solofra – Mercato San Severino. Questa fu creata dal Generale Jucci al tempo dell’emergenza Sarno. La Maxi condotta, per intenderci, si collega, si innesta, a quella che trasporta reflui conciari “pretrattati” al Depuratore di Mercato San Severino.

Torrente Solofrana in Mercato San Severino
Video: https://www.cnsbii.it/wp-content/uploads/2023/05/VID_20230526_094734.mp4

In Forino nella condotta carsica, escludendo la condotta fognaria, spesso accadono fenomeni di inquinamento delle acque risorgive. Per cui abbiamo deciso di monitorare i danni collaterali delle alluvioni di Forino, (che ricordiamo essere un contesto urbanizzato) sull’ecosistema naturale.

La condotta carsica che collega il Bacino di Forino al Bacino del Sarno conserva al suo interno anche una sorgente.

Nel Bacino del Sarno sono presenti quindi due sorgenti denominate Labso e Laura. Sono proprio queste due ultime ad essere collegate con il Bacino di Forino.

Con la nostra attività di osservazione abbiamo quindi documentato come le sorgenti Labso e Laura subiscano i danni dell’alluvione rilasciando acque marroni che provengono dal Bacino di Forino. C’è un’altra probabilità che queste acque possano essere inquietante fa reflui fognari.

Quando capitano fenomeni alluvionali in aree urbanizzate, le quali hanno dei sottoservizi come gli apparati fognari, viene facile comprendere che la porzione di territorio non si allaga solo per le acque piovane ma anche per le acque fognarie. Quindi, si presuppone che nelle acque che abbiamo documentato con dei video siano presenti anche acque fognarie.

Sorgente Laura in Montoro
Video: https://www.cnsbii.it/wp-content/uploads/2023/05/20230526_195310.mp4
Qui di seguito illustriamo la direzione fluviale delle acque documentate, in pratica descriviamo il percorso delle acque dal punto iniziale fino alla foce del Sarno.

Le acque del Bacino di Forino si congiungono nel Canale Labso e Laura in Montoro (AV), proseguono nella Vasca di Laminazione di Acigliano/Pandola in Mercato San Severino (SA), proseguono il viaggio nel Torrente Solofrana quest’ultimo si immette nell’Alveo Comune Nocerino in Nocera Inferiore, proseguono il viaggio fino a San Marzano Sul Sarno (SA) nel Fiume Sarno, le acque finiscono il viaggio nella Baia Stabiese tra Castellammare di Stabia (NA) e Torre Annunziata (NA)

Torrente Solofrana – Mercato San Severino
Video: https://www.cnsbii.it/wp-content/uploads/2023/05/VID_20230526_132530.mp4
Torrente Solofrana – Montoro
Video: https://www.cnsbii.it/wp-content/uploads/2023/05/VID_20230526_134122.mp4
Fiumarello – Vasca di Acigliano Pandola in Mercato San Severino
Video: https://www.cnsbii.it/wp-content/uploads/2023/05/VID_20230526_134510.mp4
Sorgente Labso in Montoro frazione Preturo
Video: https://www.cnsbii.it/wp-content/uploads/2023/05/VID_20230526_134510.mp4
Montoro – Pescarola
Video: https://www.cnsbii.it/wp-content/uploads/2023/05/20230526_200339.mp4
Montoro – Pescarola
Video: https://www.cnsbii.it/wp-content/uploads/2023/05/20230526_200100.mp4
Torrente Solofrana – Ingresso nella Vasca di Acigliano Pandola
Video: https://www.cnsbii.it/wp-content/uploads/2023/05/VID_20230526_134652.mp4
Torrente Labso in Montoro frazione Preturo alla confluenza con la Sorgente Laura
Video: https://www.cnsbii.it/wp-content/uploads/2023/05/20230526_195449.mp4
Confluenza Torrente Labso e Sorgente Laura in Montoro frazione Preturo
Video: https://www.cnsbii.it/wp-content/uploads/2023/05/20230526_195530-1.mp4



Violento nubifragio su Forino. I dati.

di Michele Buscè e Carmine Mario Albano

Il 25 maggio 2023 una nuova alluvione su Forino ricorda quanto forti possono essere gli elementi naturali in particolare modo quando questi fenomeni si abbattono o si verificano in aree urbanizzate. Come sempre nelle nostre pubblicazioni ricordiamo che se questi eventi si verificassero in luoghi non frequentati dall’uomo non desterebbero alcun interesse. Invece abbiamo voluto a tutti costi edificare, urbanizzare in aree vulnerabili. Forino è un Bacino imbrifero montano e come tale è oggetto e soggetto dei vari fenomeni meteorologici e naturali che ogni bacino può subire naturalmente. In questa alluvione, se tale la si può chiamare, purtroppo ha perso la vita una persona. Si sarebbero potuti evitare morti, danni a persone e cose? La prevenzione dovrebbe essere alla base della “protezione civile”, ma il più delle volte il termine “protezione civile” diventa un sinonimo di “operare in emergenza” e la prevenzione del rischio e del pericolo passa in secondo piano se si è fortunati.

Michele Buscè

Video tratto dal web nelle immediate vicinanze della vasca di assorbimento in Via Vaticalli.

Al fine di comprendere il fenomeno del 25 maggio 2023 abbiamo voluto approfondire i dati meteorologici a disposizione e da subito abbiamo dislocato alcuni nostri operatori sul territorio del Bacini di Forino per osservare il susseguirsi dei fenomeni, le operazioni di soccorso e nei successivi giorni osserveremo ciò che è necessario osservare al fine di avere un quadro chiaro e più o meno definito della situazione? Abbiamo constato il riversarsi in strada di acque e fanghi, vasche di assorbimento colme di acque di fango. Era prevedibile l’evento del 25 maggio 2023?

Leggi anche: 15 febbraio 2022 rischio allagamenti a ForinoForino, un destino segnato per gli allagamenti?

Meteorologia su ampia scala

Un campo di alte pressioni, poco strutturate verso le quote più alte, ci sta garantendo in questi ultimi giorni, condizioni di diffuso soleggiamento durante le ore mattutine e la formazione di instabilità al pomeriggio, soprattutto nei pressi dei rilievi appenninici e con dei sconfinamenti alle aree adiacenti. Instabilità accompagnata da temporali che localmente possono assumere forte intensità, senza escludere il rischio di grandinate.

Meteorologia su scala locale

Forino, paese interessato dal forte maltempo del pomeriggio del 25 maggio 2023, questo causato da temporali termo convettivi, formatosi durante le ore pomeridiane. Una forte cella temporalesca ha preso vita al confine tra i comuni di Forino e Montoro in provincia di Avellino e Bracigliano in provincia di Salerno. Dalle animazioni radar (fonte: protezionecivile.gov piattaforma radar) è possibile osservare come il cumulonembo (nube capace di generare temporali e raggiungere diversi km in altezza) abbia iniziato a recare precipitazioni sulle suddette zone a partire dalle 13.00 e proseguite fino alle 17.00.

Su Forino si registra il picco di precipitazioni moderate-forti tra le ore 14 e le ore 16 del 25 maggio 2023, queste hanno insistito costantemente sul paese, scaricando al suolo in poco meno di un’ora, 50.4mm di pioggia (15.00-15.40), dato registrato dalla centralina meteorologica installata recentemente dallo stesso ente Comune di Forino, con i dati consultabili sul sito Campanialive.it(centralina di Forino)

Evento intenso, con un forte rain/rate, ha trasformato prima le strade in fiumi e successivamente imbiancato i suoli con una fitta grandinata.

Si registrano diversi allagamenti di garage e cantine, questi non solo nelle aree isolate, bensì anche in alcune zone del centro abitato di Forino e buona parte della Frazione Celzi. Nel piccolo comune irpino, si è reso


Immagini della PROCIV

Indispensabile l’attivazione della locale protezione civile che con pompe idrovore hanno prestato aiuto alle persone in difficoltà, insieme a squadre dei vigili del fuoco, carabinieri, Polizia Municipale e Provincia di Avellino. Alla frazione Celzi si è reso fondamentale anche l’intervento di tipo fluviale, con appositi gommoni. Si segnala la presenza di detriti in strada, tipo: fango, rocce e brecce anche di medie dimensioni e ceppe di alberi, probabilmente trasportate da qualche fondo agricolo. Per alcune ore si è reso necessario vietare il transito da Forino in direzione Montoro e viceversa della SP88 Laura. Strada che successivamente è stata riaperta verso le ore tardo pomeridiane.

A fine evento registriamo i seguenti dati pluviometrici:

Centralina del Comune di Forino, ubicata nella parte più alta del paese (420m s.l.m.) riporta un valore totale di 59.4mm durante l’evento vi è stato un temporaneo aumento del vento, con raffica massima di 38.7km/h proveniente da Est (ore 15.40)

Pluviometro Regione Campania, ubicato nella zona bassa del paese (400m s.l.m.), presso la sede della locale protezione civile, registra un cumulativo di precipitazioni giornaliere, pari a 78.4mm.


La differenza dei mm di pioggia può essere diversa, perché le precipitazioni non interessano mai le stesse zone con lo stesso esatto numero di mm e con la stessa intensità, questo vale anche su scala locale. A differenza di poche centinaia di metri in linea d’aria, è facile ottenere dati diversi, ancor più per eventi come questo che ha interessato oggi Forino.

I dati pluviometrici sono tratti dal sito Campanialive.it e dal sito Centro Funzionale Regione Campania. Immagine Radar, dal sito del Dipartimento di Protezione Civile Nazionale.




Nuovi sversamenti nel Solofrana.

Il CNSBII lancia l’allarme: “Gli sversamenti non sono finiti”

coordinatore Nazionale – Michele Busce’

Torrente Solofrana invaso da Reflui non depurati.

Campania, Mercato San Severino. Il 23 maggio 2023 le sentinelle del CNSBII hanno fatto un’amara scoperta. Un qualcosa che nel corso dei mesi non accadeva più di frequente.

Il torrente Solofrana era invaso di acque marroni, torbide e maleodoranti.

Immediatamente i nostri operatori hanno risalito il corso d’acqua per verificare che le acque marroni fossero frutto di uno sversamento del Depuratore consortile di Mercato San Severino nella frazione di Costa. Il Depuratore immetteva acque correttamente depurate nel torrente stesso.

Sbocco del Depuratore di Mercato San Severino

Da li abbiamo deciso di continuare fino a monte di Solofra. Nel frattempo però lo sversamento durato per qualche ora si annullava.

Immediatamente abbiamo messo in attivazione ulteriori sentinelle sul territorio al fine di controllare il corso d’acqua. Purtroppo questa non è affatto una buona notizia. L’esperienza e la conoscenza delle problematiche del Solofrana ci porta a dire che l’episodio del 23 maggio 2023 è riconducibile ad uno svuotamento di una vasca con fanghi biologici di grandi dimensioni a monte di Montoro. Seguiranno aggiornamenti.




Inondazioni del torrente solofrana: richiesti interventi urgenti.

Urgente azione contro inondazioni del torrente Solofrana.


Il 4 novembre 2022, la frazione Sant’Angelo di Mercato San Severino è stata colpita da gravi inondazioni causate dal torrente Solofrana. Le immagini impressionanti di questo evento sono state documentate da Massimiliano Grimaldi e sono state pubblicate sul suo profilo Facebook.

Le immagini mostrano chiaramente come il torrente Solofrana abbia traboccato inizialmente nei terreni circostanti, poi nelle strade adiacenti al corso d’acqua e in altre proprietà private. In particolare, si può notare la formazione di una grande vasca di raccolta delle acque dovuta a un’area depressa situata sulla destra idraulica del torrente. Non è la prima volta che si verificano inondazioni in questa zona a causa dell’esondazione del torrente Solofrana.

Prima esondazione con conseguente inondazione del torrente solofrana

Inondazione delle vie adiacenti al corso d’acqua

inondazione dei campi sottoposti al corso d’acqua


Informazioni:
Il torrente Solofrana si trova nella regione Campania, in Italia. Attraversa diverse località, tra cui Mercato San Severino e Roccapiemonte, come menzionato nella pubblicazione. Questi due paesi si trovano nella provincia di Salerno, nella parte sud-occidentale della regione. Il torrente Solofrana nasce nelle montagne circostanti e scorre attraverso la valle, causando periodicamente problemi di esondazioni e inondazioni nelle aree circostanti.


È evidente che, fintanto che non si prenderanno provvedimenti per ampliare la sezione idraulica del corso d’acqua, creare nuovi canali fluviali e costruire nuove vasche di raccolta lontano dai centri abitati, eventi di questa portata saranno una costante. È necessario rallentare il flusso delle acque provenienti dai sottobacini idrografici del Calvanicese, Montorese e di Solofra.

Area delimitata oggetto dell'inondazione del solofrana. Provvedimenti immediati contro inondazioni
Area approssimata oggetto dell’esondazione e inondazione.
L’importanza di un approccio olistico per la gestione dei corsi d’acqua: creare spazi adeguati e prevenire insediamenti nelle zone a rischio di inondazione.

La soluzione non risiede necessariamente nel dragaggio dei corsi d’acqua, ma piuttosto nell’offrire loro uno spazio adeguato per scorrere liberamente. I corsi d’acqua richiedono spazi molto più ampi di quanto comunemente si pensi.

Il torrente creato artificialmente proprio in un punto dove un tempo c’erano campagne. Secondo testimonianze del passato, il torrente non scorreva in quell’area. Non si è tenuto conto dell’aumento della sezione idraulica, dei terrazzamenti fluviali e delle aree destinate alle esondazioni. Si sono costruite abitazioni e insediamenti produttivi immediatamente lungo gli argini fluviali, oltre a nuove aree residenziali.

È chiaro che è necessaria un’azione immediata per affrontare questa situazione ricorrente. Gli interventi dovrebbero includere l’ampliamento dei canali fluviali, la creazione di zone di esondazione adeguate e la pianificazione di insediamenti umani lontani dalle aree a rischio. Solo attraverso un approccio olistico e preventivo si potranno ridurre gli effetti delle inondazioni e proteggere le comunità locali da futuri disastri.

Mappa dall'alto dell'area oggetto dell'inondazione. Provvedimenti immediati contro inondazioni
L’area vista dall’alto oggetto del

Ecco alcuni possibili link in uscita correlati al testo:

  1. Per saperne di più sulle inondazioni del torrente Solofrana: Link
  2. Informazioni sul comune di Mercato San Severino: Link
  3. Approfondimenti sull’ampliamento della sezione idraulica dei corsi d’acqua: Link
  4. Scopri l’importanza della prevenzione delle inondazioni: Link



Siano, sequestrata discarica di rifiuti.

Dal 2019 il CNSBII si è attivato con gli enti locali che operano su Siano, comune in provincia di Salerno insistente nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno, per risolvere una difficile condizione che si stava perpetrando da anni in un’area che era ormai diventata una discarica di rifiuti di varia natura.

2017 e 2021 – scorri la slide con il dito

L’ area è stata segnalata più volte agli organi di Polizia locali, nulla è stato fatto. Dagli Enti Locali sono furono state fatte promesse di ripristino dei luoghi. Nei fatti nulla di concreto. Nel mese di maggio del 2022 il CNSBII ha deciso di inoltrare al NIPAF – Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale di Salerno una formale denuncia di abbandono e deposito di rifiuti in una proprietà privata e in una proprietà pubblica.

Una vasta area di rifiuti di vario genere abbandonati in un vallone adiacente alla proprietà privata invasa da rifiuti.

Tre sono stati gli anni di attività portata avanti dalle Sentinelle Civiche Ambientali. Effettuata la denuncia, l’area è stata posta sotto sequestro. Per i rifiuti abbandonati nei valloni cementati creati post Alluvione di Sarno e Quindici del 1998 non si hanno notizie in merito.

I canaloni post Alluvione di Sarno e Quindici del 1998 sono in una condizione pessima, pieni di rifiuti. Non è stato individuato ad oggi un soggetto gestore delle opere di mitigazione del rischio idraulico.

E’ necessario fare chiarezza sulla gestione di queste opere idrauliche. E’ essenziale che per queste venga stabilito una programmazione della ordinaria e straordinaria gestione.

Siano vista da Satellite

Le opere sono state realizzate a Sarno e Quindici e giacciono allo stato di abbandono.

Resta alta l’attenzione del nostro ente; aumentando il controllo civico sulla pubblica amministrazione. Continueranno alacremente le attività di individuazione di ogni singolo abbandono o deposito incontrollato di rifiuti sul territorio cittadino.