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Terremoto Campi Flegrei aggiornamenti INGV

AGGIORNAMENTO 9.24 DELL’11/06/2023:



Terremoto Campi Flegrei aggiornamenti INGV. Un terremoto di magnitudo Md 3.6 è avvenuto nella zona: Campi Flegrei, il 11-06-2023 alle 06:44:25 (UTC), ovvero 41 minuti e 30 secondi fa. In base all’ora italiana, l’evento sismico si è verificato alle 08:44:25 (UTC +02:00). Le coordinate geografiche del luogo del terremoto sono 40.8310 di latitudine e 14.1110 di longitudine, con una profondità di 3 km.

La localizzazione del terremoto è stata effettuata dalla Sala Operativa dell’INGV-OV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Osservatorio Vesuviano) con sede a Napoli. L’INGV-OV è responsabile del monitoraggio sismico e vulcanico dell’area e fornisce dati e informazioni aggiornate sugli eventi sismici.

È importante seguire gli aggiornamenti e le direttive fornite dall’INGV e dalle autorità competenti per garantire la sicurezza e prendere le precauzioni necessarie in caso di scosse di assestamento. La popolazione è invitata a rimanere calma e ad adottare le misure di sicurezza consigliate per proteggere sé stessa e gli altri durante eventi sismici.


Aggiornamento 8.44: Pozzuoli e Napoli sono stati scossi da un potente terremoto che ha causato paura tra la popolazione. L’evento sismico è stato registrato alle 08:44 ed è stato avvertito intensamente in entrambe le città. Secondo le informazioni fornite dall’Osservatorio Vesuviano, l’ipocentro del terremoto si trova attualmente a una profondità di circa 2,8 km, con l’epicentro localizzato nell’area dei Campi Flegrei. La magnitudo preliminare è stata valutata a 3,6 (± 0,3). Sono in corso ulteriori valutazioni per definire la magnitudo definitiva del sisma.

Prima del terremoto principale, è stato registrato un sisma di lieve entità con una magnitudo Md 1,6 alle 08:17, a una profondità di 2 km.

L’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) sta monitorando attentamente la situazione e fornirà aggiornamenti in tempo reale sulla situazione sismica. È possibile seguire le ultime notizie, consultare mappe dettagliate e accedere ai dati ufficiali direttamente dal sito dell’INGV.




Etna: recupero escursionista da canalone, morto soccorritore

Tecnico del Sass, colto da malore mentre rientrava a base

di Michele Buscè – Coordinatore Nazionale CNSBII

Salvatore Laudani, di 47 anni, tecnico del Soccorso alpino e speleologico siciliano (Sass), è morto per un malore che lo ha colpito mentre, procedendo nella completa oscurità nella bufera che si era scatenata sull’Etna, stava rientrando con altri colleghi da un’operazione di salvataggio.

La ricostruzione del S.A.S.S. sul decesso avvenuto la notte scorsa sul vulcano.

Immagine di repertorio del CNSAS - Sicilia
Immagine di repertorio del CNSAS – Sicilia

Laudani ha accusato un malore che gli ha impedito di proseguire. E’ stato portato sulla strada provinciale 92, dove c’erano le ambulanza in attesa, su una barella da dei colleghi e poi da un fuoristrada. Ma è deceduto poco dopo.

Il S.A.S. stato attivato con il Soccorso alpino della guardia di finanza (Sagf) per un escursionista che aveva riportato la frattura di una gamba cadendo all’interno di uno dei canaloni che scendono nella Valle del Bove dalla cresta denominata “Schiena dell’Asino”, mentre era con alcuni compagni.

La prima squadra, composta da tecnici del SASS e militari del Sagf, ha raggiunto l’area di intervento dopo una faticosa risalita a piedi, orientandosi con difficoltà nella nebbia e nella bufera. Raggiunto con difficoltà il malcapitato, dopo aver prestato le prime cure e averlo caricato su una barella a spalla, i soccorritori hanno risalito un ripido dislivello di circa 150 metri per riportarlo sulla cresta ed hanno intrapreso le procedure per il trasporto a valle.



L’arrivo di altri Soccorsi

Nel frattempo sono giunte sul posto le altre squadre del Soccorso alpino, per aiutare nelle operazioni di trasporto per tentare di raggiungere la Sp 92, che scende dal Rifugio Sapienza.

Il meteo nel frattempo peggiora

Le condizioni meteo sono drasticamente peggiorate, con un incremento della velocità del vento, della nebbia e del turbinio della neve, mista a grandine e pioggia. L’attenzione dei soccorritori è stata dedicata alle condizioni del traumatizzato trasportato in barella, mentre altri prestavano aiuto ai compagni, alcuni dei quali in progressiva difficoltà per i gravi sforzi e per la situazione meteo estrema.

Il Volontario del CNSAS accusa un malore

Alcune squadre del Sass e del Sagf – i tecnici che avevano effettuato la prima parte del recupero, fortemente provati dagli sforzi – stavano ancora tentando, a quell’ora, di raggiungere il luogo di rientro, procedendo nella bufera, nella completa oscurità. Tra questi Salvatore Laudani che accusava un malore tale da impedirgli di proseguire e che poi è deceduto.

Fonte: ANSA.it

Il CNSBII porge le condoglianze alla famiglia del Volontario.




Inquinamento fiumi nel Sannio: sequestrati 78 mln a Gesesa

Oltre 78 milioni di euro sono stati sequestrati alla Ge.Se.Sa (Gestione Servizi Sannio S.p.A.), società che gestisce il servizio idrico integrato in vari Comuni di competenza dell’ Ato 1 della Campania.

Il provvedimento, eseguito dai Carabinieri del Gruppo per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica di Napoli, è scattato nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla procura di Benevento sul grave tasso di inquinamento dei fiumi Calore e Sabato che attraversano il territorio sannita.

L’inchiesta sul non corretto funzionamento dei depuratori, nel maggio 2020 aveva già portato al sequestro preventivo di 12 impianti di depurazione gestiti dalla stessa società e a 33 indagati per inquinamento ambientale, frode nelle pubbliche forniture, truffa aggravata, gestione illecita di rifiuti, scarichi di acque reflue senza autorizzazione.

Reati che, riferisce in una nota il procuratore Aldo Policastro, hanno consentito alla società “di conseguire un accrescimento illegittimo della propria posizione patrimoniale”, dato che “la mancata realizzazione degli interventi di adeguamento necessari (manutenzione straordinaria ed ordinaria) ha permesso di conseguire un risparmio di spesa quantificabile nel costo dei mancati investimenti e della mancata corretta gestione del processo di depurazione nonché di smaltimento dei rifiuti liquidi e di fanghi prodotti dal trattamento depurativo”.

L’ammontare del sequestro corrisponde perciò “all’ingiusto profitto conseguito da GeSeSa S.p.A. per la mala gestio” rappresentata soprattutto dalla “mancata o inadeguata depurazione delle acque reflue provenienti dai depuratori comunali”.

Fonte: Carabinieri