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Inquinamento fiume Sarno: sanzionata un’industria conserviera

L’attività è operante a Sant’Antonio Abate. Continua la task force dei carabinieri

Continua la task force dei Carabinieri volti a controllare gli sversamenti illegali di rifiuti liquidi nel fiume Sarno e nei suoi affluenti. I militari appartenenti al NIPAAF Nucleo Investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale di Napoli del Gruppo Carabinieri forestale di Napoli hanno effettuato un controllo presso un’azienda conserviera operante nel comune di Sant’Antonio Abate.


I militari hanno riscontrato molteplici irregolarità

Denunciato il proprietario per smaltimento illecito di rifiuti, sequestrando un’area di stoccaggio rifiuti non autorizzata di circa 500 mq e soprattutto 5 fori posti lungo il muro perimetrale del piazzale dell’azienda che permettevano il deflusso dei rifiuti liquidi direttamente nel canale Marna di competenza del Consorzio di Bonifica del Sarno.


I fori sono stati cementati

I fori una volta individuati sono stati riempiti con cemento al fine di interrompere il deflusso dei fanghi di lavorazione. Il personale Arpac intervenuto ha proceduto ad effettuare il campionamento delle acque reflue. Il valore economico dei beni sequestrati ammonta a circa 200mila euro.




Questione Depurazione, il CNSBII chiede di partecipare agli incontri in Regione. Amplia la platea dei potenziali partecipanti.

Il 24 agosto 2021 è stato creato un incontro promosso dal Sindaco di Scafati al palazzo comunale di città per affrontare la problematica depurativa del medio sarno che ha interessato in questi giorni il Depuratore comprensoriale di Scafati.

Depuratore di Scafati

A partecipare all’incontro il Sindaco di Sant’Antonio Abate, di Santa Maria La Carità i comandanti delle Polizie Locali dei rispettivi comuni, Arpac e Gori quest’ultimo Soggetto Gestore del Servizio Idrico Integrato del Territorio del Distretto Sarnese Vesuviano dell’Ente Idrico Campano.


Informati

E’ notizia del 26 agosto 2021 che il Sindaco di Sant’Antonio Abate ha sollecitato la Vice Presidenza della Regione Campania a rendersi promotore del secondo incontro negli uffici del Palazzo Regionale.

La Vice Presidenza ha accettato la richiesta e ha convocato per il 31 agosto i partecipanti alla riunione del 24 agosto. Gli inviti sono stati inviati al Sindaco di Sant’Antonio Abate, di Angri, Scafati, Santa Maria la Carità, al Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e per la transizione ecologica, Anicav – Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali, la Direzione Generale ARPAC, Gori Spa.

Il CNSBII, nella figura del nostro coordinatore dott. Giornalista Michele Buscè era anch’egli presente all’incontro del 24 agosto e ha messo sul tavolo della discussione una proposta:

“l’istituzione di un “Patto tra cittadinanza e enti pubblici” come in Terra dei Fuochi e di una Cabina di Regia coordinata da una delle Prefetture Territoriali del Bacino Idrografico del Fiume Sarno le quali comunicando tra loro coadiuveranno la creazione di una Inteforze fatta di forze di Polizia, Esercito, ispettorati ed altri enti, allo scopo di operare al contrasto del fenomeno inquinante degli sversamenti di reflui nei corpi idrici superficiali”

Coordinatore cnsbii, Michele busce’

Lo scopo è la tutela delle acque e applicare lo stesso modello “Terra dei Fuochi” nel Bacino del Sarno ed estenderlo su tutta la regione sulla questione sversamenti di reflui.

Il Cnsbii chiede di partecipare

Per la riunione in Regione il CNSBII non ha ricevuto una convocazione formale, ma nonostante ciò ha deciso di inviare una richiesta di partecipazione all’incontro all’attenzione della Vice Presidenza Regionale della Campania. Il CNSBII Ente del Terzo Settore è portatore di interesse sulla vicenda e riteniamo giusto essere presenti all’incontro.

Non solo, il nostro coordinatore nella comunicazione di incontro redatta dalla Vice Presidenza Regionale nel leggere dell’invito a partecipare degli enti dell’incontro del 24 agosto, nel richiedere la sua presenza in rappresentanza del CNSBII, ha ritenuto di portare a conoscenza anche ad altri enti dell’incontro del 31 agosto a Napoli.


“Per Conoscenza” ad altri Enti

Clicca sui link per conoscere gli enti

Gli Enti a cui il CNSBII ha inviato la comunicazione sono: L’Ente Idrico Campano nella figura del Presidente e del Direttore Generale, ai membri del Comitato Esecutivo, ai membri del Distretto Sarnese Vesuviano ed ai membri del Distretto Alto Calore Irpino, al Consorzio di Bonifica del Comprensorio Sarno, All’ Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino
Meridionale
,
alla Sma Campania, al Sindaco di Mercato San Severino.


La richiesta elaborata dal CNSBII di partecipazione all’incontro ha allegato anche la Proposta annunciata in Scafati il 24 agosto 2021. Infatti, nella comunicazione avvisiamo i partecipanti del deposito dell’atto in sede di riunione che si spera venga verbalizzato.

Abbiamo ritenuto opportuno portare a conoscenza ad ulteriori enti dell’incontro del 31 agosto perché riteniamo che ci siano ulteriori organismi portatori di interessi nella risoluzione de l’annosa problematica degli impianti di depurazione e sversamenti di reflui in ambiente e in fognatura.


Infatti, l’Ente Idrico Campano composto dal Comitato Esecutivo e dai componenti dei vari distretti tra cui il Sarnese Vesuviano e Alto Calore Irpino sono insieme l’Organo di Governo del Servizio Idrico Integrato e il Soggetto Gestore Gori, già invitato dalla Vice Presidenza Regionale, è l’ente che si occupa di gestire il Servizio Idrico Integrato. Il Consorzio di Bonifica del Comprensorio Sarno è il gestore del Reticolo idrografico di Bonifica (destinato all’irrigazione e rete scolante) che spesso è vittima degli sversamenti di reflui, l’ Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale che nel Piano di Gestione delle Acque, redatto ciclicamente, ha un capitolo dedicato alla Tutela delle Acque e valuta gli aspetti quali-quantitativi, il Sindaco di Mercato San Severino invece è una delle Autorità che rappresenta un territorio che vive simile problematiche all’impianto di Depurazione di Scafati. Infatti Mercato San Severino nel proprio comune ha un Depuratore comprensoriale di proprietà Regionale gestito ad oggi da Gori, collegato a quello di Solofra gestito da Co.ge.i, e proprio sulla questione depurazione di Solofra che abbiamo deciso di inviare la nostra comunicazione all’Alto Calore Irpino essendo che il Depuratore di Solofra fa parte di un altro Distretto Amministrativo ma questo impatta sull’ambito del Distretto Sarnese Vesuviano mettendo spesso in crisi il Depuratore di Mercato San Severino, condizione nota a molti.

Attivazione di uno scolmatore di piena fognario in un canale del Consorzio di Bonifica tra Scafati e Sant’Antonio Abate

Nella nostra comunicazione inviata alla Vice Presidenza della Campania approfondiamo con novizia di particolari la nostra proposta e trattiamo l’argomento dei Dati e della Statistica, essenziale per comprendere cosa accade sui nostri territori in tema di illeciti ambientali. In questo caso Sma Campania entra con “l’intelligenza informaticainHouse dove grazie alla creazione della Piattaforma I.Ter Dss (Trattasi di piattaforma tipo web gis) sarebbe possibile inserire qualsivoglia criticità ambientale. Nel caso specifico verrebbero inseriti i punti di sversamenti di reflui e implementata dei dati forniti dai comuni sul catasto degli scarichi e del catasto dei siti di abbandono di rifiuti. Queste informazioni sono di libero accesso agli autorizzati, tra cui le Prefetture, la Magistratura, le Forze di polizia ed Esercito in modo da tenere sotto controllo l’evolversi dei fenomeni inquinanti e degli illeciti e attivarsi in quelle che noi proponiamo azioni di primo, secondo e terzo livello, proprio come accade su terra dei fuochi.


Ecco alcune operazioni coordinate dalla Prefettura di Napoli al contrasto del fenomeno dello sversamento di rifiuti e incendio.


Sma Campania Cambia la tua terra.jpeg.crdownload

A “riempire di informazioni” questa piattorma sarebbero anche i cittadini che subentrano come “conditio sine qua non” nella istituzione di un patto, questi, formati e con strumentazione informatiche, tramite un app già funzionante denominata Sma Campania segnalerebbero gli illeciti. Gli operatori specializzati di Sma Campania dovranno solo archiviare i dati e farne il miglior uso di statistica. Inoltre altro tassello fondamentale è il pattugliamento delle aree segnalate a Sma Campania che accerterebbero la segnalazione ricevuta e cosa importante aggiornerebbero lo stato di attività del sito e verificherebbero se lo sversamento è ancora attivo o no, in che modalità si attiva ecc.., tutte queste informazioni ricordiamo che restano di libero accesso alle Forze dell’ordine, Prefetture e Magistratura.


Quindi con un dispendio di minori risorse, con l’avanzamento informatico, si avrebbe un quadro completo dei potenziali illeciti e una capacità di agire molto più rapida e ricca di notizie da parte degli organi di polizia e dalla magistratura. Questo darebbe anche una maggiore azione di pubblica sicurezza alle Prefetture Territoriali. Sicuramente le Prefetture, diverse da quelle di Napoli, non hanno particolare esperienza in tal senso essendo che nel palazzo della Prefettura Napoletana è ospitata la figura extra ordinaria Vice Prefetto Filippo Romano incaricato dal Governo al contrasto dei Roghi in Campania.

Abbiamo pensato anche a questo, ed il CNSBII, propone che sia la Prefettura di Napoli che ha esperienza nell’ambito della “Terra dei Fuochi” a coordinare questo “Patto” e alla creazione dell’interforze.

Chiaramente la nostra è una proposta che attende i pareri del Ministero degli Interni e delle Prefetture territoriali. Questa Paradossalmente potrebbe anche risultare inapplicabile e chiederemo di sapere dagli enti interrogati il perché di una eventuale negazione.

Ci sono a disposizione dati di fonti di inquinamento che fanno comprendere che solo con una unione territoriale di più parti sarà possibile contrastare i fenomeni di inquinamento sui territori contrastando le attività produttive che illecitamente danneggiano l’ambiente, arrecano danno alla salute dei cittadini con connessione di altre attività illecite create dall’indotto dell’operare nei regimi dell’illegalità.