Il torrente Solofrana sta vivendo una delle crisi idriche più gravi degli ultimi anni. A partire dal 6 giugno 2025, un lungo tratto dell’alveo risulta completamente asciutto, privo di qualsiasi deflusso naturale. Questa situazione ha causato l’interruzione del deflusso minimo vitale (DMV), ovvero della quantità d’acqua necessaria a garantire la sopravvivenza della vita acquatica e l’equilibrio ecologico dell’intero corso fluviale.

La secca si estende per circa 12,4 chilometri, iniziando poco dopo il depuratore di Solofra e proseguendo ininterrottamente fino al confine tra i comuni di Mercato San Severino e Castel San Giorgio, dove le acque depurate immesse dal depuratore consortile restituiscono al torrente un flusso parziale.



Il punto esatto dove inizia la secca è stato localizzato nel territorio di Montoro (AV), in corrispondenza delle coordinate
📍 40°49’43.7″N 14°48’48.9″E – Google Maps
(40.828795, 14.813594)
Da quel punto, il torrente resta in secca per tutta la valle attraversata da Montoro fino all’area di confine tra Mercato San Severino e Castel San Giorgio, dove si colloca il punto di ripresa del flusso:
📍 40°46’33.8″N 14°42’41.3″E – Google Maps
(40.776060, 14.711470)
La mancanza di DMV non è solo un fatto idraulico. È un’alterazione profonda dell’ecosistema: pesci e anfibi sono scomparsi, le pozze residue si sono prosciugate, la vegetazione riparia sta collassando. Lungo l’intero tratto interessato si percepisce la desertificazione progressiva dell’ambiente fluviale. Questa condizione costituisce una violazione ambientale disciplinata dal D.lgs. 152/2006, che impone il mantenimento di una portata minima per tutti i corsi d’acqua soggetti a prelievi o regolazioni.
Nel tratto montano, il torrente Solofrana trae origine da tre sorgenti principali: Bocche Soprane, Bocche Sottane e Pozzillo (detta anche Pietra della Madonna). Queste sorgenti, localizzate nel comprensorio montano di Solofra, storicamente garantivano una portata idrica sufficiente, ma oggi risultano in parte captate o fortemente ridotte, al punto da non assicurare più un flusso continuo verso valle.

La prima ripresa visibile della corrente si ha solo nei pressi del depuratore di Mercato San Severino, dove le acque trattate vengono scaricate nel letto fluviale restituendo, almeno formalmente, un corso d’acqua attivo. Ma si tratta di un apporto artificiale: la sezione centrale del torrente è biologicamente morta, con un vuoto idrico e vitale che dura ormai da giorni.
Per documentare l’emergenza, il Corpo Civico Nazionale delle Sentinelle dei Bacini Idrografici Italiani (CNSBII) ha attivato una rete di monitoraggio civico, raccogliendo prove fotografiche, coordinate geografiche, sopralluoghi tecnici e testimonianze. Una parte di questa documentazione è già stata pubblicata nell’articolo:
➡️ Torrente Solofrana in secca, distruzione della fauna acquatica
All’interno di quel primo rapporto è visibile la gravità del fenomeno e l’evidenza del danno ambientale in atto. Con questa pubblicazione, si intende aggiornare la situazione con dati georeferenziati, riferimenti precisi e la possibilità di un coinvolgimento civico più ampio.
In questa pagina è presente anche una sezione dedicata ai giorni consecutivi senza acqua, che sarà aggiornata fino al ritorno effettivo del DMV nel tratto in oggetto.
Chiunque voglia contribuire al monitoraggio può inviare immagini geolocalizzate, rilievi, osservazioni e segnalazioni scrivendo a:
📩 info@cnsbii.it
📞 +39 389 027 9010
Ogni voce è importante, ogni foto è una prova, ogni giorno che passa è una responsabilità collettiva. Perché la sete di un torrente è la sete di un territorio.