Rifiuti nel Fiume Sarno, serve un tavolo tecnico Regionale

Rifiuti in Corpo Idrico Superficiale Alveo Comune Nocerino in San Marzano Sul Sarno

Il Cnsbii da anni si impegna civicamente per comprendere i motivi della stasi amministrativa che si genera di tanto in tanto dinnanzi ad un procedimento di rimozione dei rifiuti dai corpi idrici superficiali del Bacino Idrografico del Fiume Sarno in quanto organismo di tutela dei corpi idrici superficiali formato da cittadini.


Il nostro organismo non dedica le proprie risorse di tempo ed umane solo per la atavica problematica dei reflui che vengono immessi nei canali, torrenti e fiumi ma ha ulteriormente approfondito i propri studi e osservazioni sull’abbandono e caduta accidentale dei rifiuti nei corsi d’acqua.


Nell’ambito della vigilanza civica territoriale abbiamo quindi constatato che oltre all’inquinamento derivato da un mancato funzionamento e la assenza delle infrastrutture fognarie e depurative, ora bisogna mettere in conto anche la presenza dei rifiuti solidi urbani sia a bordo degli argini che all’interno dei fiumi. I rifiuti stazionano per anni nel letto dei corsi d’acqua e buona parte finisce in mare.

“Da nostri studi e ricerche ammontano a 30 i quintali di rifiuti che giornalmente possono finire in mare”.



In questi anni diversi sono stati i nostri interventi di segnalazione delle criticità legate ai rifiuti solidi urbani abbandonati nei fiumi, come ad esempio Rifiuti nell’Alveo Comune Nocerino, il CNSBII chiede la rimozione. Notiamo che nonostante le segnalazioni inviate agli organi competenti l’inerzia della pubblica amministrazione continua ad esserci e questo non può accadere poiché in ballo c’è la tutela dei corsi d’acqua.

Abbiamo quindi chiesto all’Ente d’Ambito per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani Ambito Territoriale Ottimale “Salerno” la possibilità di darci un chiarimento ad una nostra richiesta ufficiale inviata proprio in riferimento a questa pubblicazione Rifiuti nell’Alveo Comune Nocerino, il CNSBII chiede la rimozione.

L’EDA ci risponde e riteniamo rendere pubbliche alcune dichiarazioni del documento in nostro possesso perché possono essere utili per conoscere le normative e cosa ne può rallentare o annullare la continuità amministrativa di rimozione dei Rifiuti dai Corsi d’Acqua.


In riscontro alla Vs. nota del 14.05.2021 di pari oggetto, acquisita al prot. EDA n. 1640/2021 del 14.05.2021, preliminarmente è opportuno ricordare che, ai sensi dell’art. 192 del D.Lgs. n. 152/2006,

Quadro normativo

“Fatta salva l’applicazione delle sanzioni di cui agli articoli 255 e 256, chiunque viola i divieti di cui ai commi 1 e 2 è tenuto a procedere alla rimozione, all’avvio a recupero o allo smaltimento dei rifiuti ed al ripristino dello stato dei luoghi in solido con il proprietario e con i titolari di diritti reali o personali di godimento sull’area, ai quali tale violazione sia imputabile a titolo di dolo o colpa, in base agli accertamenti effettuati, in contraddittorio con i soggetti interessati, dai soggetti preposti al controllo. Il Sindaco dispone con ordinanza le operazioni a tal fine necessarie ed il termine entro cui provvedere, decorso il quale procede all’esecuzione in danno dei soggetti obbligati ed al recupero delle somme anticipate.”

Ente d’Ambito per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani Ambito Territoriale Ottimale “Salerno”

Nel caso di specie, appare dapprima necessario individuare il limite tra la proprietà privata e l’alveo di un corso d’acqua pubblico appartenente, ai sensi dell’articolo 822 del Codice Civile, al Pubblico Demanio dello Stato; il Comune, poi, dovrà provvedere ad emettere l’ordinanza di cui al richiamato art. 192, per la rimozione dei rifiuti abbandonati. Destinatario del provvedimento sarà o il proprietario dell’area o il gestore dell’alveo del fiume, a seconda dell’ubicazione dei rifiuti abbandonati.

La Legge Regionale

Per quanto concerne le competenze in capo allo scrivente Ente, è opportuno richiamare la Legge Regione Campania n. 14/2016 che, all’art. 35, prevede che

“I costi della rimozione e dello smaltimento dei rifiuti che dai corpi idrici superficiali incidono sui territori dei Comuni a valle idrografica ricadono sui Comuni appartenenti al bacino idrografico del corso d’acqua con regolamento definito dagli EdA, anche utile all’identificazione delle migliori misure di prevenzione e vigilanza. La Regione destina risorse per l’attivazione, d’intesa con gli EdA ed i Comuni territorialmente competenti, di misure di prevenzione e vigilanza, per il contrasto al fenomeno dell’abbandono incontrollato dei rifiuti sul demanio regionale e nei siti già utilizzati per lo stoccaggio di rifiuti, anche avvalendosi del personale di cui all’articolo 49”.

Appare evidente, dunque, che il Regolamento in parola non può prescindere dal coinvolgimento di tutti gli Enti preposti e dei differenti Enti d’Ambito in cui ricadono i Comuni del bacino idrografico del corso d’acqua (uffici regionali interessati, uffici del Genio Civile, ARPAC Autorità di Bacino, Consorzi di Bonifica…), anche con riferimento all’identificazione delle migliori misure di prevenzione e vigilanza che possono essere indicate nello stesso Regolamento.

A tal proposito, lo scrivente Ente ha già richiesto alla Regione Campania di istituire un apposito Tavolo tecnico- istituzionale, con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, per la redazione del citato Regolamento.

Cosa si può fare e cosa è stato fatto

Ad oggi la Regione Campania non ha ancora provveduto ad istituire il predetto Tavolo tecnico-istituzionale.

Il progetto futuro

Al contempo, nell’ambito della programmazione delle attività previste dalla richiamata L.R. 14/2016 [art. 45 comma 1 lett. e)], la Regione ha elaborato il progetto

Interventi di vigilanza ai fini della riqualificazione ambientale del bacino idrografico del Fiume Sarno sul Territorio del Consorzio di Bonifica integrale del Sarno”, con il quale si prevede di attivare un’azione di contrasto al fenomeno dell’abbandono dei rifiuti presso le sponde dei corpi idrici ricadenti nei Comuni appartenenti al Consorzio di Bonifica Sarno, dove il fenomeno dell’abbandono incontrollato dei rifiuti lungo le sponde è purtroppo alquanto esteso e crea seri problemi di natura ambientale, sanitaria e di sicurezza pubblica, contribuendo notevolmente al degrado complessivo del territorio.


Le nostre considerazioni

Questa è la risposta dell’Ente D’Ambito dei Rifiuti che in virtù della trasparenza amministrativa e piena disponibilità, cosa ad oggi non facile da riscontrare in molti degli enti pubblici amministrativi, ci chiarisce che è possibile arrivare ad una soluzione tecnica e poi economica per la rimozione dei rifiuti e ancor più per la creazione di un gruppo di vigilanza ecologica che andrebbe a diminuire le probabilità di sversamento da parte di criminali.

Ad oggi, come specificato dall’EDA questo tavolo tecnico da loro proposto non è stato ancora organizzato.

Sarà quindi motivo per il CNSBII di inviare alla Regione Campania e ai soggetti portatori di interesse di istituire quanto prima un tavolo organizzativo che dia modo il prima possibile di regolamentare il prelievo e conferimento ma anche una maggiore attenzione e vigilanza dei corpi idrici superficiali difendendoli dall’ abbandono di rifiuti. L’ente alla fine del comunicato ci fa sapere che ci terrà informati su ulteriori sviluppi che si porranno in essere.

Il rischio è che oltre a vedere fiumi di reflui a breve vedremo anche fiumi di rifiuti.

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