Fognature, Industria e l’Arrivo dell’Estate. Ci prepariamo ad un Lockdown del Servizio Idrico Integrato?

di Michele Buscè

I comparti industriali che operano principalmente durante il periodo estivo incominciano a programmare di questi tempi la stagione lavorativa, da qui a breve si inizieranno a pianificare tutte le azioni e interventi da realizzare nei reparti in cui vengono lavorati i prodotti conservieri che arriveranno sulle tavole di milioni di Italiani, Europei e Extra Europei. Gli operatori stagionali iniziano a lavorare e si preparano nel ricevere la chiamata dell’avvio dei lavori, si muove una grande economia che per circa quattro mesi apporta ingressi di denaro utili al sostentamento di migliaia di famiglie, in particolare, in questo periodo storico dato dal Covid19 che sembrerebbe accompagnarci per diversi anni ancora.

Ma per poter dare vita a tutto quello che vediamo, sentiamo dire, raccontare e poi mangiare, vi è bisogno di acqua.

Attività della Lavorazione dei Pomodori

Acqua che viene emunta dal sottosuolo attraverso Pozzi interni alle industrie o trasportata dal Servizio Idrico Integrato. Quindi, le acque entrano nell’industria e quest’ultima lavora gli ortaggi, verdura e frutta che verranno poi conservate e distribuite alla piccola, media e grande distribuzione.

Acqua che come abbiamo descritto viene captata dal sottosuolo, in grandi quantità, sfruttando i bacini idrologici sottostanti e riversata depurata, nella pubblica fognatura o direttamente nel corpo idrico superficiale, posto di solito vicino all’industria.

Quindi, il riversamento di reflui depurati nella pubblica fognatura, l’immissione nel corpo idrico superficiale e la depurazione delle acque, sono a tutti gli effetti le grandi problematiche che si riscontrano su tutti i Bacini Idrografici Italiani. In particolare con questa pubblicazione ci soffermiamo nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno dove centinaia di industrie, a maggioranza conserviere, della lavorazione non conservata di frutta ortaggi e verdura, della lavorazione delle Pelli, ed altre industrie ancora, potrebbero o aggravano la condizione dei corsi d’acqua.

A questo bisogna aggiungere, l’atavico problema dei comuni che non sono collettati ai depuratori e che riversano tale e quale i reflui civili e industriali nei corsi d’acqua.

Nell'immagine il canale Rio Secco inondato da reflui fognari provenienti dalla zona industriale di Mercato San Severino-Fisciano. I reflui in foto provengono dallo scaricatore di piena fognario attivatosi a monte.
Nell’immagine il canale Rio Secco inondato da reflui fognari provenienti dalla zona industriale di Mercato San Severino-Fisciano. I reflui in foto provengono dallo scaricatore di piena fognario attivatosi a monte.

Accadono quindi, fenomeni inquinanti di varia origine, tra questi, l’attivazione degli scaricatori di piena fognari che una volta raggiunto il livello massimo di trasporto di reflui, per emergenza riversano i reflui, di solito, nelle canalizzazioni. Questo può capitare per diversi motivi, come per l’occlusione delle condotte fognarie, per un malfunzionamento tecnico o anche per l’eccessivo trasporto di acqua reflue, le quali, entrando in eccesso in fogna, attivano gli scolmatori di piena riversando i reflui in un corpo ricettore superficiale.

I Sindaci del territorio possono essere anche loro fondamentali in questo processo di attenzione e controllo, poiché spetta anche a loro attraverso gli uffici tecnici valutare se le aree industriali del proprio comune, in una prospettiva futura possono sovraccaricare un impianto fognario e richiederne quindi l’ammodernamento o la creazione. In alcuni casi, forse molti, si edificano le zone industriali con l’assenza dei sottoservizi come ad esempio un adeguato impianto fognario o un depuratore dedicato dell’area industriale. In alcuni casi non si valuta un fattore importante quando si creano le aree industriali, magari anche serviti da sotto servizi fognari ma che non hanno un recapito collettato ad un depuratore, riversando i reflui nei fiumi, torrenti e canali. Ad esempio altro fenomeno è la non presenza di sottoservizi nell’area industriale e l’azienda richiede l’immissione dei reflui nei canali vicini, promettendo di depurare i reflui adeguatamente. La cronaca giudiziaria ci ricorda che questa promessa spesso non viene mantenuta.

Quanto descritto sopra, accade spesso, ed allora il CNSBII, sta attivandosi per sollecitare gli industriali del territorio ricordandoli stare bene attenti a regolare il prelievo e l’uscita delle acque dalla propria industria e che vengono poi immesse, depurate a regola d’arte, si spera, in fognatura. Il fine di tutto questo deve essere di non sovraccaricare eccessivamente l’impianto di trasporto dei reflui e limitare o annullare l’attivazione degli scaricatori di piena, il carico di inquinanti nei fiumi.

Inoltre stiamo attivandoci anche per interloquire con i Soggetti Gestori del Servizio Idrico Locale al fine di chiedere di prestare la massima attenzione all’apparato fognario, magari intensificando i controlli nei “periodi caldi” in particolare nel periodo estivo e pre estivo e di avviare una serie di controlli, per quanto a loro è concesso, per attenzionare eventuali prelievi non regolari, sappiamo bene che questo accade, lo sanno bene i Soggetti Gestori e lo sanno bene tutti, quindi se si sa, si deve contrastare questo fenomeno.

La nostra non è un’accusa, ma un dato di fatto provato dalle tante indagini portate a termine dalle forze dell’ordine che documentano irregolarità in merito alla depurazione delle acque ed al prelievo di quest’ultime.

2016 - Nell'immagine l'impianto di Depurazione di Mercato San Severino in evidente stato di assenza di Depurazione delle Acque
2016 – Nell’immagine l’impianto di Depurazione di Mercato San Severino in evidente stato di assenza di Depurazione delle Acque

Cercheremo di avere un incontro anche con le Associazioni di Categoria che raggruppano le industrie locali con l’obiettivo di portare a conoscenza le problematiche che uno sproporzionato prelievo delle acque, superando i limiti imposti, potrebbe arrecare in primis all’ambiente e poi anche all’apparato fognario nel momento in cui si attivano gli scaricatori di piena e nel caso in cui arrivano reflui non conformi negli impianti di depurazione che sappiamo essere, non in un buono stato di salute.

Gli Scaricatori di Piena dovrebbero attivarsi solo in casi di emergenza e durante le abbondanti piogge di solito a carattere di nubifragio.

L’interesse civico affinché il tutto proceda per il meglio, rientra negli obblighi morali del cittadino attivo che tenendo al proprio territorio si attiva, legittimamente, al fine di scongiurare la creazione di criticità ambientali che possano giovare la salute dei corsi d’acqua.

Il Bacino Idrografico del Fiume Sarno vive due stagioni, quella del Rischio Idraulico e l’aumento dell’Inquinamento in Estate.

Alluvione del 2015 a Mercato San Severino nella frazione di Sant'Angelo
Alluvione del 2015 a Mercato San Severino nella frazione di Sant’Angelo

Per quanto riguarda il comparto della Depurazione sia Industriale che Regionale, l’arrivo dell’estate è una dura prova per l’impiantistica depurativa. Infatti, è palese ormai, che gli impianti di Depurazione Regionali della Campania, in particolare quelli presenti nel Bacino Idrografico del Fiume Sarno, ricevono una quantità, quantificabile in migliaia di tonnellate, di rifiuti e reflui.

I reflui liquidi industriali, che si mischiano con i reflui civili, arrivano nell’impianto di depurazione, in alcuni casi rendono difficile la depurazione delle acque poiché alcune industre non attivano i depuratori interni o non li tengono efficienti, e quindi, non solo immettono reflui liquidi non depurati ma rilasciano anche rifiuti solidi come ad esempio gli scarti vegetali (es. pelature di pomodori, steli della pianta ecc..) che sovraccaricano l’impianto di depurazione il quale restituisce acque non depurate. Il tutto poi si ripercuote sulla tariffa del Servizio Idrico Integrato.

Tutto ciò non è assolutamente tollerabile, ma siamo a conoscenza che non si risolveranno da qui a poco tutte queste problematiche. Immaginiamo però che l’interesse primario per l’industria locale è lavorare bene in pieno rispetto delle norme ambientali mentre per i Soggetti Gestori del Servizio Idrico Integrato è offrire un servizio ottimale alla gestione della risorsa idrica a tutti.

Investiremo anche l’Ente Idrico Campano in questo viaggio di consultazioni al fine di renderlo partecipe e di portarlo a conoscenza della problematica anche chi è l’Organo di Governo sulla gestione ottimale della Risorsa Idrica. Cercando di attivarsi da subito in campagne comunicative che diffondano anche queste buone pratiche, oltre a la perenne campagna della diminuzione degli sprechi della risorsa idrica.

Come nostra abitudine in piena trasparenza pubblicheremo gli incontri, che e se, si andranno a realizzare in modo da rendere in opendata l’interno processo di consultazione civica e associativa. Quindi di seguito verranno pubblicati gli obiettivi raggiunti di volta in volta.

LE IMMAGINI SONO DI PROPRIETA’ DEL CNSBII, E’ VIETATO LO SCARICAMENTO. PER CHIEDERE LE AUTORIZZAZIONI CONTATTACI

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